LUCE E GAS
12 febbraio 2021

 

Questo articolo è stato aggiornato con un consiglio "smart" ricevuto da Alessio, un nostro follower (a proposito, grazie!).

Se anche tu vuoi darci dei suggerimenti utili, scrivici sui nostri canali. 

 

Dopo aver analizzato quanto e perché consumano il ferro da stiro, il frigorifero e la lavastoviglie, oggi ci concentriamo sulla lavatrice, l’unico elettrodomestico che condivide una caratteristica progettuale con le navi da crociera. A leggere questo articolo pubblicato da Linkiesta, ha cambiato la storia dell’umanità più di quanto abbia fatto internet; in particolare, è stata fondamentale per modificare – certo, non da sola – la struttura dell’occupazione femminile, originariamente concentrata sui servizi domestici, e ad elevare lo status delle donne all’interno della società. Oggi, a esclusione del frigo, è forse l’elettrodomestico cui è più difficile rinunciare: sembra sensato, dunque, scoprire quanta energia utilizza e come si può fare per ridurne i consumi.

 

Come scegliere la lavatrice? 

Se vuoi sostituire quella che hai in casa con un modello più recente, interrogati innanzitutto sulla capacità di carico, cioè su quanti kg di vestiti umidi riesce a contenere alla fine del lavaggio. Se la scegli troppo piccola, finirai per dover fare molte lavatrici a settimana, con grande dispendio di energia; se la scegli troppo grande, dovrai attendere parecchio prima di poterla fare partire, o peggio ancora ti ritroverai ad accenderla mezza vuota, cosa assolutamente sconsigliabile. In linea generale, le lavatrici da 4 kg vanno bene per chi è single; le coppie farebbero bene a scegliere un modello più grande, da 5 a 7 kg, mentre le lavatrici con capienza superiore sono ideali soprattutto per le famiglie.  

Alessio, che ci segue sui social, ci ha ricordato che esistono anche le lavatrici "smart", cioè degli apparecchi intelligenti che riescono a regolare acqua e intensità dei lavaggi in base al peso del carico. Alcune riescono a lavare efficacemente anche a bassissime temperature (20°), assicurando sia il risparmio energetico che un inquinamento ridotto.
 
C’è poi il solito e importantissimo parametro dell’efficienza energetica. Fino a quest’anno, l’etichetta prevedeva una scala con sette livelli, dal D (consumi molto elevati) all’A+++ (consumi molto ridotti). Per intenderci, le A+++ utilizzano il 30% dell’elettricità in meno rispetto alle A. Incrociando l’efficienza energetica con la capienza, era ed è tutt’ora possibile ottenere una tabella di questo tipo, per capire, a spanne, quanta elettricità si finirebbe per consumare in 12 mesi.

 

La tabella della classe energetica delle lavatrici

 

Da marzo 2021, però, entrerà in vigore una nuova etichetta energetica, più semplice, che andrà dalla lettera A alla lettera G. Le nuove etichette saranno fornitore anche di un codice QR che, quando scansionato, permetterà di accedere a informazioni ulteriori sul modello. Ci sarà un periodo di transizione in cui i produttori esporranno sui prodotti entrambe le etichette, ma con l’andare del tempo quella con i “+” sarà abbandonata.

 

La vecchia e la nuova etichetta dell'efficienza energetica, messe a confronto

 

Per quanto riguarda le lavatrici, le nuove etichette esporranno anche un altro parametro molto importante, dal punto di vista della sostenibilità: il consumo di acqua per ogni ciclo di lavaggio. Una buona lavatrice di ultima generazione da 5 kg ne utilizza circa 40 litri. 

 

Consigli di utilizzo 

Facciamo finta di aver scelto una lavatrice efficiente e delle giuste dimensioni. Com’è possibile utilizzarla meglio? Beh, le cose da sapere non sono poi molte:

- non esagerare con la centrifuga. Se la imposti tra 400 e 800 giri al minuto risparmierai energia e farai meno fatica a stirare. Sopra i 1000, invece, i consumi salgono parecchio;
- vale lo stesso per la temperatura. Spesso e volentieri bastano 30° per ottenere un ottimo bucato, soprattutto se la lavatrice è recente. Lavare a bassa temperatura riduce i consumi tra il 30% e il 70%, quindi alza i gradi solo quando i panni sono molto sporchi;
- salvo casi eccezionali, lascia perdere il prelavaggio;
- organizzati in modo tale da lavare sempre a pieno carico.