Non ci interessa fare pubblicità a questo o a quel marchio, né elencare per filo e per segno tutta la gamma dei modelli in commercio: diciamo quindi che la nostra analisi si baserà su un ferro da stiro medio, con una potenza massima assorbita di 2000 watt. Visto che abbiamo sparato il primo tecnicismo, ci facciamo perdonare subito spiegando di cosa si tratta. La potenza massima assorbita coincide con l’energia consumata dal ferro per arrivare alla massima potenza, e di solito questo accade quando si scalda per raggiungere la temperatura necessaria allo stiraggio. Una volta raggiunta la temperatura necessaria, la potenza impegnata del ferro da stiro inizia a ridursi, per poi stabilizzarsi attorno al 25-50% della potenza massima.
Se passi un ferro di questo tipo per un’ora, utilizzi circa 1 kWh di energia. Ogni fornitore del mercato libero applica prezzi diversi, ma visto che stiamo partendo da un valore indicativo, possiamo continuare: secondo Eurostat, nel 2019 l’Italia ha avuto un costo medio pari a 0,23 €/kWh (non solo della materia prima, attenzione: parliamo del costo complessivo per ogni kWh consumato). Quindi, se ipotizziamo due ore di ferro a settimana, il costo per avere camicie e lenzuola stirate equivale a circa 24 € l’anno, il 2% di quello che una famiglia italiana spende in media per l’elettricità. Ovviamente se il tuo ferro è molto vecchio, o se lo utilizzi per più tempo, le cose cambiano.