LUCE E GAS
01 marzo 2020

Questo articolo è un po' vecchio: l'abbiamo aggiornato il 21 dicembre 2023, quando sono state confermate le date di scadenza per il mecato tutelato. 1° gennaio 2024 per il gas e 1° luglio 2024 per la luce. La prima versione è dell'ormai lontanissimo 1 marzo 2020.

 

Come forse saprai già, i fornitori di luce e gas operano su due mercati: quello libero e quello tutelato. Questi mondi hanno le loro differenze, e la principale riguarda il prezzo dell’energia: chi lavora sul mercato libero può impostarlo in autonomia, trasformandolo in una delle leve principali per battere la concorrenza (talvolta in modo fin troppo creativo: ne abbiamo parlato qui). Viceversa, sul mercato tutelato le condizioni economiche sono stabilite dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), un organismo indipendente che, semplificando, ha la funzione di rendere il settore più efficiente e competitivo.

Come abbiamo spoilerato nel titolo, queste “condizioni economiche” variano di continuo: ogni tre mesi, l’ARERA aggiorna i prezzi sulla base delle oscillazioni del mercato. I nuovi prezzi possono essere più alti o più bassi, ma è impossibile saperlo in anticipo.

 

 

Il fatto è che il prezzo dell’energia conta, ma pesa fino a un certo punto: circa il 63% della bolletta della luce, e il 61% della bolletta del gas. Al tempo stesso, le fluttuazioni del mercato sono imprevedibili, e possono diventare significative in caso di eventi internazionali straordinari. Per fare un esempio, a gennaio 2020 l’uccisione del generale iraniano Qassem Suleimani spinse l’ISPI a studiare i possibili risvolti sul mercato del gas di un’eventuale escalation nel Nord Africa.
 
Sapendo questo, chi opera sul mercato libero tende a fissare il prezzo per un certo periodo di tempo: noi lo blocchiamo per 12 mesi, anche se per farlo sosteniamo un costo di cui ti interesserà il giusto. Insieme alla rata fissa, questa caratteristica rende le nostre fatture estremamente prevedibili – qualcuno potrebbe dire “noiose”, però cerchiamo di compensare accompagnandole con video buffi come questo. Probabilmente diventeremo il fornitore più odiato dai giocatori d’azzardo, ma come si dice: non si può piacere a tutti.