Il nostro gas è a impatto zero

Proviamo a spiegarti cosa significa.

Compensiamo tutta la nostra CO2

Nel concreto significa acquistare e annullare certificati “carbon offset”, cioè crediti generati da progetti di efficienza energetica che pareggiano le emissioni causate dal 100% del gas che abbiamo venduto e che venderemo. Lo facciamo in collaborazione con LifeGate, la società che più di tutte le altre ha promosso la sostenibilità ambientale in Italia: grazie a loro siamo sicuri di scegliere progetti che rispondono a certi standard qualitativi e che aiutano davvero l'ambiente e le persone.

A Nyagatare, nel-nord est del Paese, c'è un grosso problema di approvvigionamento idrico: le persone sono costrette a raccogliere l'acqua da stagni e corsi d'acqua e a bollirla prima di poterla consumare. Lo fanno bruciando legna e carbone su fuochi da campo, direttamente all'aria aperta, emettendo molta CO2. Il Nyagatare Safe Water Project finanzia la riparazione e la manutenzione di pozzi a oggi inutilizzabili, ognuno dei quali può fornire acqua potabile a 100 famiglie.

In questo caso l'idea è abbattere le emissioni dovute alla coltivazione del suolo. Nell'agricoltura tradizionale, la principale fonte di CO2 è l'aratura, che frantuma il terreno e libera l'anidride carbonica "intrappolata" all'interno. Il progetto "Energy efficiency, Joint Implementation" sostiene una nuova tecnologia di coltivazione, chiamata "No-Till" (o "a semina diretta"), che permette di saltare l'aratura, riducendo le emissioni e portando benifici alle colture.

Qui si tratta di sostituire i fornelli usati tradizionalmente dal 70% della popolazione con i Toyola Cookstoves – fornelli ad alta efficienza che permettono di risparmiare notevolmente sull'uso del carburante e, di conseguenza, diminuire le emissioni nocive nell'aria.

A oggi, oltre il 96% delle persone destinatarie del progetto ha notato una sensibile riduzione dei consumi di carburante.

"Quindi acquistate certificati"

Per il gas, sì: non esistendo un'alternativa davvero sostenibile, è il massimo che possiamo fare. Per la luce, invece, continuiamo a comprare elettricità prodotta dal sole, dal vento e dall'acqua. E soprattutto, non vendiamo il nostro gas come "100% green", perché pensiamo che incentivare le rinnovabili sia diverso da compensare le emissioni.

Alcune domande che ci fanno spesso

Con questa espressione s'intende un meccanismo di compensazione delle emissioni di CO₂. Nel concreto, si acquistano e si annullano crediti di carbonio generati da progetti di efficienza energetica ad alto valore ambientale e sociale, spesso realizzati in Paesi in via di sviluppo, per annullare l'impatto delle proprie emissioni. Noi abbiamo scelto due progetti, uno in Ruanda e uno in Ucraina, e compensato in questo modo il 100% dei volumi di gas che abbiamo venduto e che venderemo in futuro.

No. La nostra unica offerta gas prevede la compensazione delle (inevitabili) emissioni di CO₂.


Finanziamo due progetti di "carbon offset". Il primo nel distretto di Nyagatare, in Ruanda, per il ripristino di alcuni pozzi di acqua potabile, che oltre a ridurre le emissioni di CO₂ migliora concretamente la vita degli abitanti della zona. Il secondo è un progetto di agricoltura sostenibile in Ucraina, che annulla completamente le emissioni legate all'aratura e aumenta la produttività delle colture senza l'utilizzo di fertilizzanti chimici. Se vuoi approfondire, leggi qui.

Ci affidiamo a LifeGate. I calcoli sono stati basati su un coefficiente pari a 1,956 kg di CO2 per 1 Smc di gas metano combusto; questo è il coefficiente presente nella tabella "parametri standard nazionali" pubblicata dal Ministero dell'Ambiente. Se vuoi sapere la tua impronta di carbonio, moltiplica i tuoi consumi annui per questo fattore. Qualsiasi sia il risultato, passando a NeN avrai la certezza che lo compenseremo.