Qui sotto proviamo a spiegarti cosa significa.
Qui sotto proviamo a spiegarti cosa significa.
Quando brucia produce anidride carbonica, anche se in misura minore rispetto agli altri idrocarburi. Dal momento che ridurre la CO2 è un passaggio obbligato per contrastare il cambiamento climatico, sin dalla fondazione abbiamo cercato un modo per abbattere le emissioni legate alla combustione del gas come abbiamo fatto per l'elettricità. Purtroppo, però, tra i due mondi c'è una grande differenza.
Esiste il biogas, che si ottiene facendo fermentare gli scarti agricoli o zootecnici. Ma la sua utilità è controversa: a volte il beneficio ambientale è così ridotto da essere annullato dalle emissioni generate dal trasporto, e produrlo ha un costo molto alto, tanto che alcuni fornitori lo mischiano al gas tradizionale per evitare di proporlo a un prezzo fuori mercato. In molti casi, inoltre, al posto degli scarti si utilizzano vegetali coltivati in appositi terreni, che non essendo destinati all'uso alimentare vengono irrorati di fertilizzanti e pesticidi. Visto che i vantaggi non sono sempre assicurati, abbiamo preso una strada diversa.
Nel concreto significa acquistare e annullare certificati “carbon offset”, cioè crediti generati da progetti di efficienza energetica che pareggiano le emissioni causate dal 100% del gas che abbiamo venduto e che venderemo. Lo facciamo in collaborazione con LifeGate, la società che più di tutte le altre ha promosso la sostenibilità ambientale in Italia: grazie a loro siamo sicuri di scegliere progetti che rispondono a certi standard qualitativi e che aiutano davvero l'ambiente e le persone.
A Nyagatare, nel-nord est del Paese, c'è un grosso problema di approvvigionamento idrico: le persone sono costrette a raccogliere l'acqua da stagni e corsi d'acqua e a bollirla prima di poterla consumare. Lo fanno bruciando legna e carbone su fuochi da campo, direttamente all'aria aperta, emettendo molta CO2. Il Nyagatare Safe Water Project finanzia la riparazione e la manutenzione di pozzi a oggi inutilizzabili, ognuno dei quali può fornire acqua potabile a 100 famiglie.
In questo caso l'idea è abbattere le emissioni dovute alla coltivazione del suolo. Nell'agricoltura tradizionale, la principale fonte di CO2 è l'aratura, che frantuma il terreno e libera l'anidride carbonica "intrappolata" all'interno. Il progetto "Energy efficiency, Joint Implementation" sostiene una nuova tecnologia di coltivazione, chiamata "No-Till" (o "a semina diretta"), che permette di saltare l'aratura, riducendo le emissioni e portando benifici alle colture.
Per il gas, sì: non esistendo un'alternativa davvero sostenibile, è il massimo che possiamo fare. Per la luce, invece, continuiamo a comprare elettricità prodotta dal sole, dal vento e dall'acqua. E soprattutto, non vendiamo il nostro gas come "100% green", perché pensiamo che incentivare le rinnovabili sia diverso da compensare le emissioni.
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