Quello che le rende interessanti è il fatto che, se prendiamo in considerazione lo stesso periodo, il prezzo variabile costa un po’ meno. Bloccare il prezzo per un certo periodo di tempo, infatti, è più costoso sia per noi fornitori che per chi sceglie questa offerta. Il prezzo variabile, invece, segue l’andamento del mercato: al netto di un costo aggiuntivo dei singoli fornitori (che solitamente si chiama spread), paghi l’energia allo stesso prezzo a cui la “scambiano” i mercati. A differenza della rata fissa, poi, con l’offerta variabile puoi ricevere solo bollette “a consumo”. In parole povere, la cifra cambia di mese in mese sulla base del prezzo dell’energia, dei consumi del mese che stiamo fatturando in quella bolletta e delle varie voci definite dall’ARERA, che sono proporzionali ai consumi. Il mercato, però, fermo non ci sa proprio stare e, siccome ci sono molte variabili che lo influenzano, il prezzo dell’energia potrebbe alzarsi o scendere per fattori che spesso non sono sotto il controllo dei fornitori.
Prendi le stagioni. Un inverno particolarmente freddo, infatti, potrebbe far salire il costo del gas perché la domanda aumenta. Questo, a sua volta, potrebbe far aumentare il costo della luce dato che – per farla breve – le due voci sono legate tra loro. Allo stesso tempo, un inverno caldo potrebbe far scendere il prezzo del gas e tu potresti approfittare di questa congiuntura particolarmente favorevole per il tuo portafoglio. Insomma, è un po’ una scommessa.