PARLIAMONEN
15 maggio 2020

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente stai sperimentando sulla tua pelle le gioie e i dolori dello smart working. Sei in buona compagnia: tutta NeN lavora da casa dallo scorso 9 marzo, e molti di noi continueranno a farlo fino al termine della “fase 2”. Dal momento che nessuno può dire con certezza quando la situazione tornerà a normalizzarsi, questa nuova quotidianità ci porta ad affrontare tutta una serie di piccoli problemi: tariffe monorarie e biorarie, elettrodomestici in standby, una gestione più complicata dei costi della casa. Ci è dunque sembrato saggio mettere insieme qualche consiglio per aiutarti ad abbassare i consumi domestici, gestire al meglio le utenze luce e gas e massimizzare il tuo comfort.

Gatto Silvestro dorme beatamente steso sul divano

 

Luce, tariffe e spie

C'è poco da fare: spendere più tempo in casa significa spendere anche di più di elettricità. Detto questo, ci sono alcune soluzioni che permettono di minimizzare l’impatto dello smart working sulla bolletta della luce. La prima è scegliere un’offerta monoraria: con questa tariffa, il costo al kWh dell’elettricità è uguale a qualsiasi ora del giorno e della notte. La tariffa bioraria, invece, funziona con le famose “fasce”: significa che utilizzare gli elettrodomestici a mezzogiorno costa più (o meno) che farli andare a mezzanotte. È un tipo di tariffa che può avere senso in tempi normali, ma che durante una pandemia che ci obbliga a stare a casa porta inevitabilmente a bollette più salate. Giusto per fare un po’ di pubblicità non richiesta, ti ricordiamo che la nostra unica offerta luce è monoraria (oltre che 100% green).


Un altro nemico giurato della bolletta è lo stand-by: quelle maledette luci rosse rappresentano l’8% dei consumi elettrici di una famiglia media (per dirla con Maccio Capatonda: sossoldi). Già che sei a casa, ricordati di staccare la console, la TV e tutti gli elettrodomestici che non utilizzi.

 

Una mano esce dalla presa e stacca la spina

 

Riscaldamento e caldaia

L’energia elettrica è solo parte dei propri consumi domestici: un altro tema importante per chi lavora da casa è la gestione del riscaldamento. Se hai una caldaia, una buona regola è di impostare il termostato su un valore costante, evitando cioè di modificare troppo spesso la temperatura – questo perché la maggior parte dei consumi di una caldaia viene prodotta proprio per raggiungere il valore desiderato. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la temperatura giusta per stare bene in casa è pari a 18°; se ti sembra troppo poco, tieni presente che ogni grado aggiuntivo fa salire il consumo di gas di circa l’8%. Quindi insomma, nelle serate fredde ti conviene mettere un maglione.


Se invece hai la pompa di calore, sappi che in media incide sul 12% della bolletta, e che questo valore può salire, in base all’uso, fino al 24%: lo rivela uno studio della startup torinese Midori. Non tenerla in funzione troppo a lungo e pianifica l’accensione. Un paio d’ore alla mattina e un altro paio d’ore alla sera dovrebbero essere più che sufficienti.

 

Aria sana in ambiente sano

Secondo una ricerca effettuata da Velux – che ha anche prodotto questo bellissimo video –, l'aria degli ambienti interni può essere cinque volte più inquinata di quella esterna, cosa che può portare a malessere e a disturbi come irritazioni agli occhi, insonnia, allergie e mal di testa. Nel corso dello studio, organizzato a livello europeo, il 45% delle stanze ha fatto registrare livelli di CO2 molto elevati a causa della scarsa ventilazione. Se lavori da casa, apri le finestre almeno una volta al giorno, in modo da fare entrare l’aria pulita: è una raccomandazione dell’Istituto superiore di sanità che ci sentiamo di sottoscrivere.