Parecchio, e ci sono elettrodomestici più colpevoli di altri.
Da quando la lotta al COVID-19 ha costretto il governo a imporre la quarantena su scala nazionale, tutta NeN è in smart working. Apparteniamo a quel gruppo di persone che ha la fortuna di poter lavorare da casa; qualcuno di noi lo faceva già prima che diventasse una questione di salute pubblica, e anche se cominciamo a sentire la mancanza delle colazioni al bar e delle discussioni sul dove passare la pausa pranzo, la nostra vita lavorativa non è poi così cambiata. A livello personale, ovviamente, ci sono più difficoltà; questa è una situazione che non piace a nessuno, ma siamo consapevoli che i veri problemi sono altrove, negli ospedali, e che rispettare le regole significa salvare vite.
Fatta questa doverosa premessa, e invitandoti a stare a casa fino a quando la situazione lo richiederà, il nostro lavoro ci ha spinto a chiederci quanto la quarantena potesse incidere sul costo delle bollette della luce. Più usiamo gli elettrodomestici, più aumentano i consumi: va bene, ma di quanto? Per scoprirlo avremmo potuto segnare a mano i numeri letti dal contatore, giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno, cosa che in effetti sarebbe stata utile per ammazzare il tempo.
Il fatto, però, è che non siamo tipi da carta e penna. Alcuni di noi sono provvisti di certi dispositivi futuristici che riescono a monitorare i consumi in automatico, e che per inciso – ma non spargere la voce – in un futuro prossimo integreremo nella nostra offerta. Ne stiamo testando troppo pochi per ottenere dati statisticamente rilevanti, ma visto che sono strumenti incredibilmente precisi, abbiamo deciso di condividere lo stesso i risultati con il mondo.
A livello generale, la quarantena ci sta facendo consumare il 23% di elettricità in più; è però un numero che varia molto da famiglia a famiglia, e che in alcuni casi può arrivare anche al 35%. Una volta ottenuto questo dato, abbiamo cercato di identificare il principale responsabile del caro bolletta. La prossima frase leggila con la voce di Gerry Scotti: quale elettrodomestico, secondo te, è il vero colpevole dell’aumento dei consumi?
Se hai risposto “la lavatrice”, ti è andata male. Sarà che molti di noi hanno preso l’abitudine di lavorare in pigiama, ma nelle case monitorate è stata utilizzata più o meno quanto le settimane precedenti.
Se hai risposto “il frigorifero”, vinci il premio di consolazione: la fame nervosa potrà portarti ad aprirlo e chiuderlo più volte al giorno, ma dai dati in nostro possesso l’aumento del consumo non dovrebbe superare quota 6%.
Se invece hai risposto “il forno”, complimenti: l’impossibilità di pranzare al ristorante e saccheggiare l’aperitivo ha portato molti dei nostri colleghi a darci dentro con i piatti elaborati. Nelle case che abbiamo monitorato, il forno è stato utilizzato fino al 122% in più; si tratta di un elettrodomestico particolarmente energivoro, responsabile del 15% del consumo medio di una famiglia, quindi da solo può portare a un rincaro del 25%.
Beh, no: oltre al frigo e altri elettrodomestici più piccoli c’è anche da considerare l’impatto delle luci, che può influire per un altro 6%. In generale, più tempo si passa chiusi in casa più si è portati a consumare energia elettrica, quindi aspettati un aumento della bolletta della luce. Da questo punto di vista, i nostri clienti sono più fortunati: continueranno a pagare quello che pagavano prima, perché l’incremento dei consumi sarà spalmato sulla rata dell’anno prossimo. La rata fissa serve proprio ad avere prevedibilità sui soldi spesi, a rateizzare le brutte sorprese e a evitare conguagli retroattivi.
Chiuso il messaggio pubblicitario, il consiglio che ci sentiamo di dare a tutti, in tempi di quarantena e non, è di evitare al massimo lo spreco di energia: in questo articolo trovi alcune dritte utili allo scopo.