Il forno a gas impiega più tempo a raggiungere e mantenere la temperatura giusta, non contempla la funzione “grill” e ha dei tempi di cottura poco prevedibili, a causa della propagazione del calore non uniforme. È più costoso da acquistare, ma consuma meno. Il forno elettrico, invece, può essere statico, termoventilato o entrambi. Assicura cottura uniforme e temperatura costante, più diverse altre funzioni (grill, cottura multilivello e a vapore, per citarne alcune). Decisamente il più versatile, ma caro in bolletta.
Visto che il forno a gas è in via d’estinzione, concentriamoci su quello elettrico. Il suo consumo dipende in larga parte da 4 fattori: classe energetica, potenza, dimensioni e tempo di utilizzo. È difficile fare una stima precisa, per cui affidiamoci a una media: se ne usi uno da 2000 W di potenza per 100 ore l’anno, hai un consumo di circa 210 kWh e 40 € in bolletta. Ti ricordiamo che da quest’anno esiste una nuova classificazione per l’efficienza energetica degli elettrodomestici, che va da A (consumi molto ridotti) a G (consumi elevati): sull’etichetta troverai anche un codice QR da scansionare per avere informazioni più dettagliate. Questo dovrebbe aiutarti a scegliere più facilmente il forno che consuma meno.
Quando devi acquistarlo, tieni conto dell’uso che vuoi farne: cosa cucini più spesso, per quante persone, con che frequenza. Il momento di maggior consumo per ogni forno è la fase di riscaldamento: è lì che c’è bisogno di più energia. Per raggiungere i 180° potrai avere un picco di consumi fino a 800 Wh nel primo quarto d’ora, per arrivare a 1.500 Wh dopo circa 90 minuti di funzionamento.