LUCE E GAS
23 marzo 2021

 

Il nostro viaggio tra i consumi degli apparecchi di casa continua. Ti abbiamo parlato del frigo, della lavatrice, della lavastoviglie e del ferro da stiro: è ora di dedicarci all’elettrodomestico che negli ultimi mesi ha salvaguardato la nostra salute mentale. Il forno ci ha fatto riscoprire l’amore per il pane e per la pizza, ma è stato anche la causa di bollette alte come il Kilimangiaro. Questo, per inciso, è uno dei motivi per cui dovresti passare a NeN, se non l’hai già fatto: la nostra rata luce e gas resta fissa per 12 mesi, a prescindere dagli sbalzi d’umore dei tuoi elettrodomestici. La aggiorniamo ogni anno sulla base dei consumi che hai avuto; visto che ridurli è comunque cosa buona e giusta, proviamo a capire com’è possibile usare meglio il forno.

 

Una ragazza indossa un guanto da forno con uno sguardo di sfida

 

Intanto: forno a gas o elettrico?

Il forno a gas impiega più tempo a raggiungere e mantenere la temperatura giusta, non contempla la funzione “grill” e ha dei tempi di cottura poco prevedibili, a causa della propagazione del calore non uniforme. È più costoso da acquistare, ma consuma meno. Il forno elettrico, invece, può essere statico, termoventilato o entrambi. Assicura cottura uniforme e temperatura costante, più diverse altre funzioni (grill, cottura multilivello e a vapore, per citarne alcune). Decisamente il più versatile, ma caro in bolletta.

Visto che il forno a gas è in via d’estinzione, concentriamoci su quello elettrico. Il suo consumo dipende in larga parte da 4 fattori: classe energetica, potenza, dimensioni e tempo di utilizzo. È difficile fare una stima precisa, per cui affidiamoci a una media: se ne usi uno da 2000 W di potenza per 100 ore l’anno, hai un consumo di circa 210 kWh e 40 € in bolletta. Ti ricordiamo che da quest’anno esiste una nuova classificazione per l’efficienza energetica degli elettrodomestici, che va da A (consumi molto ridotti) a G (consumi elevati): sull’etichetta troverai anche un codice QR da scansionare per avere informazioni più dettagliate. Questo dovrebbe aiutarti a scegliere più facilmente il forno che consuma meno.

Quando devi acquistarlo, tieni conto dell’uso che vuoi farne: cosa cucini più spesso, per quante persone, con che frequenza. Il momento di maggior consumo per ogni forno è la fase di riscaldamento: è lì che c’è bisogno di più energia. Per raggiungere i 180° potrai avere un picco di consumi fino a 800 Wh nel primo quarto d’ora, per arrivare a 1.500 Wh dopo circa 90 minuti di funzionamento.

 

Un uomo apre il forno per scoprire che il cibo è andato a fuoco

 

Qualche consiglio per ridurre gli sprechi

Tanto per cominciare, tienilo chiuso durante la cottura: aprirlo per controllare ogni cinque minuti non migliorerà magicamente la qualità delle tue pietanze. Aprire il forno vuol dire sprecare calore – che dovrà essere recuperato – e compromettere la cottura dei cibi. Cuocere in modo statico o ventilato è un altro modo per fare la differenza: nel secondo caso il forno raggiunge velocemente la temperatura desiderata e la cottura è più rapida rispetto al primo. C’è da dire che il ventilato non va bene per tutti gli alimenti (se hai dimestichezza con i lieviti, saprai che è bene cuocerli in forno statico). Prova a cuocere più pietanze contemporaneamente: risparmierai l’uso dei fornelli e impiegherai meno tempo per cucinare. Pulire regolarmente il forno, incredibile a dirsi, ti farà risparmiare energia: il grasso e lo sporco che si accumulano al suo interno assorbono calore durante la cottura, allungando i tempi di preparazione. A voler essere pignoli, è anche una questione d’igiene. Se le tue ricette lo consentono, comincia a cuocere già mentre il forno si sta scaldando, perché è un ottimo modo per tenerlo acceso meno possibile. Infine, spegnilo 5-10 minuti prima del tempo previsto: manterrà la temperatura che avevi impostato per completare correttamente la cottura. Sempre se non lo apri.