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20 gennaio 2022

Avvertenza: le bugie degli agenti di vendita sono in continua trasformazione. Di tanto in tanto, quindi, integriamo questo articolo con le novità che ci sono state segnalate. Se le bufale ti interessano come genere letterario, ripassa per consultare la lista aggiornata.

 

Potremmo partire dicendo che, secondo Federconsumatori, da inizio 2020 sono stati segnalati più di 20.000 tentativi di truffa da parte di operatori telefonici incaricati di vendere contratti luce e gas. Oppure potremmo far notare che questa prassi è così diffusa da permetterci di costruire una rubrica: ogni mese, infatti, premiamo con le “Golden Balls” le bugie più clamorose che ci vengono segnalate. La verità è che esistono degli operatori commerciali, legati al mondo dell’energia, che non si fanno scrupoli a dire cose inesatte, incomplete o false pur di acquisire un cliente. E visto che non conoscere le cose rende vulnerabili, in questo articolo cercheremo di spiegarti quali sono le bufale più comuni che vengono dette e quali risposte dare per evitare sorprese.

Pinocchio a cui cresce il naso dopo aver detto una bugia

 

Perché lo facciamo

Per una serie di ottime ragioni, tra cui:


- informare. La maggior parte delle bugie può essere disinnescata dalla semplice conoscenza di pochi concetti base;

- proteggere i nostri clienti. Abbiamo avuto casi di persone che si sono viste attivare delle forniture senza consenso, semplicemente per aver parlato al telefono con un agente di vendita;

- tenerci a distanza. Queste procedure non minano soltanto la fiducia delle persone verso le aziende coinvolte, ma mettono in cattiva luce tutti i fornitori, indiscriminatamente;

- incentivare il cambiamento. E rendere giustizia a chi lavora bene, anche nei call center, e che si trova a competere con dei concorrenti che hanno molti meno scrupoli.

Ma lo facciamo anche perché ci torna utile a livello commerciale. Crediamo che un pubblico informato abbia maggiori possibilità di andare oltre al “prezzo stracciato” e scegliere un fornitore, non necessariamente noi, che cerca di anteporre all'apparente risparmio economico aspetti come la semplicità, la trasparenza e la sostenibilità ambientale.

 

Una precisazione

Non intendiamo demonizzare i call center né le tante persone che ci lavorano in maniera onesta. Il problema non è il mezzo, è il contenuto: una bugia è una bugia a prescindere dal modo in cui viene detta. Quando parliamo di “operatori telefonici”, quindi, non ci riferiamo alla categoria – farlo sarebbe stupido, oltre che ingiusto –, ma solo a quel sottoinsieme che sfrutta l’ignoranza (secondo questa accezione del termine) a proprio vantaggio.

La bufala numero 1: “Con noi pagherebbe meno”

È una delle più comuni. Viene utilizzata spesso perché, purtroppo, pochi clienti hanno una reale percezione di quello che stanno davvero spendendo (che poi è il motivo per cui ci siamo inventati la rata fissa). Può essere utilizzata sia in chiave “offensiva” (cercando quindi di acquisire il cliente) che in chiave “difensiva” (per riprendere qualcuno che ha deciso di cambiare).


Ma il fatto è questo: l’operatore non può conoscere le tariffe del tuo contratto. La prima cosa da fare, quindi, è domandare come faccia a sapere quello che stai spendendo (o che spenderai). Se in difficoltà, potrebbe chiederti di leggere una bolletta: nel caso, rifiuta. Conoscendo alcuni dati, infatti, avrebbe la possibilità di richiedere uno “switch” senza il tuo consenso.


 

La bufala numero 2: “Il suo fornitore affitta da noi gli impianti, quindi le fa pagare un sovrapprezzo”

Anche usata nelle varianti “il suo contatore è in comodato uso”, “qualsiasi fornitore a parte noi è più caro, perché siamo gli unici ad avere il controllo della rete” e “siamo il suo distributore di zona, quindi costiamo meno”.

Queste bufale giocano sul fatto che le persone non conoscono il funzionamento del mercato dell’energia. Semplificando, ne fanno parte tre soggetti;

i fornitori (o rivenditori). Sono quelli a cui paghi le bollette e che si occupano di acquistare l’energia e di rivendertela, con servizi annessi;

- i distributori. Sono quelli che si occupano di mantenere in funzione l’infrastruttura tecnica, di risolvere i guasti e di installare i contatori. A ognuno è affidata una zona specifica, quindi non cambiano quando cambi fornitore;

- i produttori. Sono quelli che producono materialmente l’energia, facendo funzionare gli impianti esistenti o creandone di nuovi.

I costi di distribuzione, però, non dipendono dal fornitore. Non esiste, quindi, un’azienda che può farti prezzi migliori perché “possiede la rete” o “controlla gli impianti”. Se vuoi divertirti, ricorda all’operatore/operatrice che la delibera 296/2015/R/COM dell’Autorità stabilisce che l’azienda che vende l’energia non può essere la stessa che la distribuisce, proprio per evitare posizioni commerciali particolari.

Una delle balle più belle che ci abbiano mai raccontato sui call center

 

La bufala numero 3: “Sono il suo nuovo fornitore, deve cambiare fornitore!”

 

Anche usata nella variante "abbiamo fatto un controllo e non possiamo averla con noi".

Più che nel campo delle bufale, qui siamo in quello delle truffe. Chi telefona dice di chiamare per conto del fornitore con cui hai appena firmato un contratto, e di avere una brutta notizia: purtroppo, a causa di un "problema tecnico", la fornitura non può essere attivata. Per fortuna c'è una soluzione: firmare un contratto con un'altra azienda, magari dello stesso gruppo, in modo da evitare interruzioni di luce e gas.

Ovviamente sono tutte balle. I problemi tecnici possono capitare, ma nessun fornitore ti consiglierebbe di passare alla concorrenza. Per smascherare questa bugia, riferisci che vuoi avere per iscritto i dettagli tecnici, la spiegazione e i documenti del caso. Non fornire il tuo indirizzo email o altri dati personali: se chi ti ha telefonato è davvero il tuo fornitore dovrebbe averli, ti pare?

 

La bufala numero 4: “Domani finisce il mercato tutelato, rischia di restare senza luce e gas”

Poco importa che l’inizio della fine del mercato tutelato (rinviato più volte) sia previsto per il 1° gennaio 2024: la prospettiva di rimanere senza energia è abbastanza forte da catturare l’attenzione. Ma al di là del terrorismo psicologico, nessun fornitore può decidere deliberatamente di staccare la luce e il gas per un motivo del genere.

Dal momento che, come detto sopra, chi ti chiama non conosce il tuo contratto, puoi rispondere che ringrazi per la premura ma che ti trovi già nel mercato libero.


La bufala numero 5: “Lo sa che paga la tassa sul condizionatore?”

Anche usata nella variante “questo fornitore a fine anno le aumenterà le tasse”.

Le tasse servono a finanziare un sacco di cose utili, ma piacciono a pochi. Nessuno vorrebbe pagarne in più del necessario: ecco perché questa bufala viene spesso utilizzata come frase d’apertura.

In ogni caso, è molto facile da smascherare: le tasse sono uguali per tutti. Nessun fornitore può aumentarle o ridurle a suo piacimento. Punto.

La bufala numero 6: “Sono del Centro Controllo Tariffe”

O “dell’Autorità Centrale della Luce e del Gas”, o “della Banca delle Finanze”, o di qualsiasi altra istituzione inventata.

Oltre a plaudere alla fantasia, qui non c’è molto da dire: nessuna di queste “entità” esiste. Chi ti chiama, nove su dieci, è un agente di vendita che ha l’obiettivo di farti sottoscrivere un contratto con uno o più fornitori, e che per farlo riceve una provvigione (il guadagno dell’azienda che gestisce il call center va dai 60 ai 100 € per cliente convinto).

Perché inventarsi un titolo? Per apparire “imparziali” e cercare di convincerti a condividere i dati del contratto. Cosa che, ancora una volta, ti sconsigliamo di fare.