PARTITE IVA
05 settembre 2024

Che ogni singola persona debba fare la sua parte per contrastare il cambiamento climatico non è certo un mistero. Che le aziende debbano contribuire 100 volte in più, beh, anche questo è un segreto di Pulcinella. Tolto il fatto che, prima di scegliere un prodotto o un servizio, sempre più persone si informano su quanto sia sostenibile, le aziende sanno che tenere sotto controllo l’impatto dei loro processi è un passaggio necessario per rallentare il riscaldamento globale e tutte le sue conseguenze.

Quindi, cos’hanno fatto le aziende negli ultimi mesi per provare a incidere di più – e meglio – sulla loro capacità di essere sostenibili? Scopriamolo insieme.

Tra il dire e il fare

Ci sono in mezzo i “report”. Da gennaio 2024, infatti, è entrata in vigore la Corporate Sustainability Reporting Directive, una direttiva dell’Unione Europea che obbliga le imprese a dichiarare il proprio impatto su ambiente e società. In questo modo anche le piccole e medie attività – in Italia si pensa che ne siano coinvolte almeno settemila – dovranno mostrare quali azioni concrete stanno portando avanti per rendere il loro lavoro, i loro prodotti e i loro servizi più sostenibili.



Dimmi chi assumi

E ti dirò in che direzione va la tua azienda. Le professioni “green”, infatti, sono sempre più richieste dalle imprese, come avevamo già raccontato in un articolo di qualche mese fa sul nostro blog. Unioncamere, infatti, prevede che entro il 2026 avere esperienza in legge, ingegneria e marketing della sostenibilità riguarderà almeno 2,4 milioni di impieghi. Allo stesso modo, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro prevede che, entro il 2030, ci saranno almeno 24 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo “green”. Questa crescita possiamo già vederla oggi, e i settori più coinvolti sono: turismo, mobilità, edilizia e, ovviamente, energia.

Basta un po’ di intelligenza

Anche quella artificiale, per ottimizzare tutte quelle attività di controllo che possono aiutarti a capire dove ci sono sprechi o quali attività potrebbero essere più sostenibili nella tua azienda. Attenzione, però: l’intelligenza artificiale va utilizzata con senno, perché macina a sua volta molta energia per il lavoro di apprendimento e monitoraggio che fa. 

Un’altra soluzione adottata da molte aziende, soprattutto quelle che offrono servizi o hanno macchinari che possono controllare da remoto, è quella di affidarsi all’Internet of Things o alla domotica per evitare gli sprechi di energia e, perché no, tagliare dei costi superflui.



Per finire, hai presente la citazione del Gattopardo?

Diceva: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Ecco, se nel libro serve a indicare il trasformismo politico della nobilità siciliana, quando si parla di sostenibilità possiamo interpretarla in modo nettamente più positivo. Per mantenere il riscaldamento globale sotto il limite di 2° C – soglia massima definita dall’ONU – le emissioni devono essere ridotte del 45% entro il 2023 e azzerate entro il 2050. Insomma, se vogliamo continuare a poter vivere su questo Pianeta, dobbiamo cambiare le nostre abitudini e scegliere uno stile di vita e di lavoro che riduca il più possibile le emissioni di CO2. Le aziende stanno facendo la loro parte in modi diversi, investendo di più nella ricerca, nello sviluppo e nell’utilizzo di materiali sostenibili, oppure aderendo a campagne come Race to Zero, che tra le varie azioni da portare avanti inserisce l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e la ricerca di soluzioni per abbassare le emissioni di gas serra.