GREEN E AMBIENTE
09 febbraio 2024

Se ti stai giustamente chiedendo “E perché?”, la risposta breve è che non c’è una risposta sola. Per esempio, se hai una piccola o media impresa potrebbe essere utile sapere chi ti aiuterà a lavorare in modo più sostenibile. O magari vuoi proprio che la sostenibilità diventi il tuo lavoro. Può anche darsi che tu voglia solo scoprire cosa possono fare le aziende, dalle più piccole alle multinazionali, per dare manforte alla transizione ecologica. Noi non sappiamo perché hai scelto di aprire questo articolo, ma se vuoi vedere cosa abbiamo scoperto ti basta solo continuare a leggere.


“Okay, ma che vuol dire lavori green?”

Prendiamo la definizione di Unioncamere, che in fatto di lavoro ne sa un po’ più di noi: “Si tratta [...] di impieghi che mirano a salvaguardare la Terra e il suo benessere, cercando di sostenere lo sviluppo umano senza però impattare in modo negativo sull’ambiente circostante.”

Questa definizione potrebbe sembrare un po’ vaga, ma c’è un motivo preciso: come vedremo tra un attimo, le professioni green hanno competenze molto diverse e stanno a metà tra settori piuttosto diversi tra loro. Dopotutto, stiamo parlando di un mondo ancora in definizione sotto molti punti di vista.
 



Vediamo queste professioni, allora

Ci saranno un po’ di inglesismi, ma proveremo a tradurre lì dove ha senso farlo. Se questo dovesse stravolgere un po’ troppo i concetti, spenderemo qualche parola in più. Insomma, se i titoli ti sembreranno un po’ tanto astratti non temere: c’è meno fuffa di quanto sembra.

Manager della sostenibilità (o Sustainability manager). È la persona che deve occuparsi di rendere sostenibili tutti i processi di un’azienda. Se pensi che sia una responsabilità enorme, beh, lo è: questa figura deve ripensare certe strutture della società in cui lavora - dal rapporto con i fornitori alla strategia dell’azienda stessa – in modo da abbassare le emissioni di CO2 e limitare i comportamenti negativi per l’ambiente.

Ingegnere o ingegnera dei materiali sostenibili. Cioè quella figura che studia modi per realizzare materiali a basso impatto ambientale, che non vuol dire solo “cose che emettono pochi gas serra per essere prodotte” ma che siano anche biodegradabili, che aiutino l’efficientamento energetico e che non producano troppi materiali di scarto (come le microplastiche).

Manager della mobilità. È una figura che è stata introdotta con un decreto-legge nel 2020 per le aziende con più di 100 dipendenti. Il suo lavoro è quello di capire come ottimizzare gli spostamenti di chi deve raggiungere un posto di lavoro, trovando modi per incentivare l’uso di mezzi sostenibili.

Manager del riciclo. Detto così potrebbe sembrare un’attività un po’ illecita, ma dacci il tempo: con riciclo si intende proprio fare la raccolta differenziata con un po’ di senso. Questa figura, soprattutto nelle grandi aziende, può aiutare le attività ad abbassare gli sprechi e a scegliere di lavorare con materiali più semplici da smaltire (e magari meno inquinanti).

Giurista ambientale. Hai presente Marshall di “How I met your mother”? Bene, il suo sogno era proprio questo: essere un esperto di diritto ambientale. Negli ultimi anni – anche grazie ad alcune indicazioni specifiche dell’Unione europea su come utilizzare i fondi del PNRR – questa figura è diventata centrale per molte aziende. La formazione non è semplicissima: non esiste un corso universitario specifico, ma ci si può specializzare con corsi post-universitari e master.

Marketer ambientale. È la figura che si occupa di raccontare le iniziative green dell’azienda. Deve avere delle competenze trasversali tra creatività, conoscenze scientifiche, conoscenze dei media e delle regole che riguardano la comunicazione sulla sostenibilità.


Un po’ di numeri sul futuro

Alla fine, servono per capire bene quali sono le dimensioni del fenomeno di cui stiamo parlando. Sempre citando il rapporto che Unioncamere ha realizzato per ANPAL, nel 2022 il 54,1% del totale delle aziende dell’industria e dei servizi ha investito in competenze verdi. Per il futuro, la previsione è questa: tra il 2022 e il 2026, almeno 2,1/2,4 milioni di persone dovranno avere competenze nel settore green pur facendo un altro lavoro.