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13 febbraio 2025

Fine luglio 2022. È da poco caduto il governo Draghi, l’Italia scopre che “Shakerando” è una parola cantabile e Twitter si chiama ancora Twitter. Insomma, giornate frizzanti in quella che poteva essere un’estate come tante. Tra i vari momenti da ricordare di quel periodo c’è anche una questione che noi abbiamo abbastanza a cuore: per la prima volta, anche i numeri di cellulare avrebbero avuto la possibilità di iscriversi al Registro delle opposizioni – uno strumento attivo dal 2010 per proteggere i numeri fissi dalle telefonate moleste. C’era ottimismo nell’aria, anche perché questo intervento era previsto dal 2018.

Se il titolo dell’articolo non ti è sfuggito, sai che le cose non sono andate come previsto. Come mai?

Oggi vorremmo provare a capirlo, e magari proporti qualche soluzione per attenuare il desiderio di lanciare il telefono contro lo spigolo più vicino.


Come avrebbe dovuto funzionare

Ne avevamo parlato tempo fa, ma un ripasso serve sempre. Intanto, l’iscrizione è gratuita e si può fare dal sito del Registro; altrimenti, si può segnalare via email o telefono qual è il numero che vuoi proteggere dalle chiamate moleste (trovi tutte le istruzioni sul sito). Il funzionamento del Registro, infatti, si basa su un’idea molto precisa: ogni azienda che utilizza le telefonate o la posta elettronica per farsi pubblicità deve, obbligatoriamente, iscriversi al Registro delle opposizioni. In questo modo, l’azienda riceve una lista dei numeri o delle email “incontattabili”. Oltre a questo, l’iscrizione al Registro dovrebbe dare un colpo di spugna a tutti i consensi che hai rilasciato online fino a quel momento. Le uniche aziende che potranno contattarti sono quelle con cui hai un contratto attivo o a cui hai rilasciato i tuoi consensi dopo l’iscrizione al Registro.

Per fare in modo che il “blocco” sia effettivo bisogna aspettare circa 15 giorni. L’iscrizione dovrebbe proteggere il tuo numero sia dalle chiamate fatte dagli esseri umani che dalle cosiddette “robocall”, cioè le telefonate di quei simpatici riproduttori vocali che non azzeccano un accento nemmeno impegnandosi. Tutto questo dovrebbe valere sia per le chiamate che arrivano dall’Italia che per quelle fatte da call center all’estero. 

Come denuncia il sito Digitale Popolare, però, le cose sono andate in maniera molto diversa.


Come è stato aggirato

Principalmente, in due modi:

  • ignorando l’iscrizione al Registro che, come dicevamo, è obbligatoria per legge. In questo modo i numeri di chi ha scelto di iscriversi non verranno schermati e i call center potranno continuare a telefonare impunemente;

  • grazie a un discreto “sottobosco” di call center più piccoli, più difficili da rintracciare e più difficili da controllare a cui si appoggiano aziende più grandi attraverso appalti e subappalti. In questo modo l’azienda può essere iscritta al Registro, ma il suo fornitore no.

La mancanza di controlli – o comunque la loro insufficienza – non aiuta. E non abbiamo nemmeno iniziato a parlare di chi usa le telefonate con fini possibilmente ancora meno nobili di farti firmare un contratto fuffa. Il Registro delle opposizioni, per come è pensato adesso, non è in grado di proteggerti dai numeri generati per le truffe telefoniche.


Come se ne esce?

Al momento, purtroppo, sembra non ci siano soluzioni semplici come quella promessa dal Registro delle opposizioni. Ci vorrebbe una capacità di controllo che, mentre scriviamo, non è possibile organizzare.

Arrotolandosi un po’ le maniche e affidandosi a chi queste soluzioni le ha già provate, si possono bloccare le telefonate dei numeri che non sono stati salvati in rubrica. Certo, è una noia se aspetti una chiamata dal corriere, ma in quei casi puoi disattivare il blocco e rimetterlo poco dopo.

Per evitare le truffe, poi, c’è una soluzione sempre valida: informarsi. Leggere quali sono le tecniche e le bufale più utilizzate – noi ne abbiamo raccolte un po’ a tema energia –, vedere come hanno reagito le altre persone e tenere la guardia sempre alta.

Lo sappiamo, questa situazione è un bel grattacapo. Però, vogliamo concederci una piccola speranza nella tecnologia: come ha creato il problema, potrebbe anche aiutarci a risolverlo.