Nei mesi che hanno preceduto il lancio del sito, siamo andati a studiare i consumi annui di un campione rappresentativo di clienti residenziali, per capire il modo in cui, mediamente, vengono distribuiti durante l’anno, e partire da lì per ottenere una stima realistica anche in caso di consumo parziale. Per le forniture luce il lavoro è abbastanza semplice, perché non esiste una vera e propria stagionalità, se escludiamo un generale picco durante i mesi estivi, dovuto all’utilizzo dei condizionatori. Per le forniture gas, invece, il calcolo varia in base ai “profili di consumo” di cui dicevamo. Ne abbiamo individuati tre per le forniture di casa, a cui se ne aggiungono due se hai NeN con una partita IVA:
- Solo riscaldamento. È il profilo di chi utilizza la stragrande maggioranza della propria energia durante il “periodo termico”, che va da ottobre a marzo.
- Solo acqua calda e cottura. Questo profilo prevede consumi costanti durante tutto l’anno.
- Riscaldamento, acqua e cottura. È l’unione dei primi due profili; prevede un consumo standard che si alza parecchio in inverno.
Per le partite IVA consideriamo anche:
- Per uso tecnologico. È il profilo di quelle attività che usano il gas per far partire i macchinari, per esempio, dei tipi particolari di forni.
- Per uso tecnologico e per riscaldamento. Al primo profilo, si aggiungono i riscaldamenti. Questo vuol dire che i consumi cambieranno durante i periodi più freddi dell’anno.
Combinati alle altre caratteristiche della fornitura, questi profili ci aiutano a ottenere una stima molto realistica. Il dato finale non è perfetto, non potrebbe esserlo, ma grazie al nostro cuscinetto riusciamo a tenere traccia delle differenze e a spalmarle, in eccesso o in difetto, sulle rate del secondo anno.