Il nome tecnico sarebbe “Energy Performance of Buildings Directive” (EPBD), ma in Italia preferiamo chiamarla direttiva “Case Green”: dallo scorso aprile stabilisce quali siano le regole – a livello europeo – di rispetto delle prestazioni energetiche da parte degli immobili. È stata approvata dalla maggioranza dei Paesi (l’Italia, insieme all’Ungheria, ha votato “no”).
La direttiva è frutto di una proposta fatta alla Commissione Europea nel 2021: l’obiettivo di breve periodo è quello di ridurre significativamente i consumi degli immobili da qui al 2035, in considerazione del fatto che gli edifici producono il 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra. L’obiettivo di lungo periodo, invece, è arrivare a costruire immobili a zero tasso di emissioni entro il 2050.