LUCE E GAS
05 luglio 2021

 

Nel mercato dell’energia non ci si annoia mai: dal primo luglio 2021 puoi servirti di nuovi indicatori – detti "sintetici" –  per confrontare le offerte dei diversi fornitori. Prima di proseguire, una premessa: se vuoi paragonare la tua attuale offerta con una nuova, ti consigliamo di farlo utilizzando sempre la spesa annua. Questi indicatori, infatti, non si applicano all'offerta che hai attualmente. 

 

Te li presentiamo

Gli indicatori sintetici si trovano in un documento chiamato, in modo appropriato, “Scheda sintetica”: potrai scaricarla dalle pagine di ogni offerta luce e gas che vuoi approfondire. Questi indicatori sono riportati anche sul Portale Offerte, il sito che serve a confrontare le offerte dei vari fornitori in modo trasparente, gestito dall'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). In tutto, sono tre:

  • il “costo per consumi” (espresso in €/kWh per la luce e €/Smc per il gas). Indica quanto pagherai per ogni kWh o Smc consumato;

  • il “costo fisso anno” (€/anno). Indica quanta parte della spesa per la materia prima è un costo fisso che sosterrai anche se non consumerai nulla. Questo valore può essere negativo (per esempio se il tuo fornitore applica uno sconto sul primo anno): in questo caso, se i tuoi consumi fossero zero, riceveresti indietro dei soldi;

  • il “costo per potenza impegnata”, valido solo per l’offerta luce. Indica quanto pagherai per usare la potenza che hai in casa. Non tutti i fornitori lo prevedono: noi, per esempio, non lo calcoliamo.

Tieni presente che questi indicatori si riferiscono solo alla materia energia o alla materia gas, cioè alle uniche voci su cui i fornitori possono intervenire e modificare i prezzi definiti dall’ARERA. Il resto della bolletta è fatto di costi uguali per tutti, come le tasse, gli oneri di sistema e la spesa per il trasporto e la gestione del contatore. Non cambiano, anche se cambi fornitore. 

Una donna con aria interrogativa pensa alla soluzione di un'equazione

 

“Da dove arrivano i nuovi indicatori?”

Dalla Delibera 426/2020/R/com dell’ARERA. Se per qualche motivo volessi ricordarne il numero, fai come noi: 4+2=6.

Al di là dell'ironia, gli indicatori sono il segnale che il mercato si sta spostando verso una maggiore trasparenza nei confronti del consumatore. Una gran bella notizia, se non fosse che il calcolo che sta dietro agli indicatori non è proprio semplicissimo: la prima volta che abbiamo letto la delibera abbiamo fatto questa faccia qui.

Te lo spieghiamo con una metafora al prosciutto

Immagina che i fornitori di luce e gas siano dei supermercati. Ognuno sostiene dei costi fissi per aprire il punto vendita e farsi arrivare il prosciutto: nelle bollette, queste sarebbero le voci che non possono essere modificate (tasse, oneri e via dicendo). Quello che paghi alla cassa include questi costi più il prezzo che il supermercato decide di applicare al prosciutto. Quindi: cosa fai per capire dove ti conviene comprare? Confronti il prezzo nei vari supermercati. Per avere un’idea della convenienza, puoi servirti di tre indicatori (come quelli della 426):

  • quanto prosciutto comprerai: più ne compri, più paghi. Nella bolletta, questo sarebbe il costo per i consumi;

  • il tempo che perderai a fare la fila al banco: anche se alla fine non comprerai niente, avrai comunque investito minuti preziosi. Puoi considerarlo come il “costo fisso anno”;

  • i sacchetti: li paghi in tutti i supermercati. Alcuni hanno addirittura un costo aggiuntivo per avere sacchetti più grandi, così come alcuni fornitori ti fanno pagare se hai un contatore più potente. Si tratta del terzo indicatore: la potenza impegnata, che vale solo per le offerte luce.


Se vuoi comparare il costo complessivo del prosciutto in due supermercati diversi, ti serviranno due dati: quanto ne acquisti in un anno (cioè i tuoi consumi annuali) e quanto è grande il tuo carrello (cioè la potenza del tuo contatore, in caso di offerte luce). Dovrai moltiplicare il prezzo del prosciutto per quanto ne comprerai (costo per consumi moltiplicato per i consumi annuali) e tenere presente il tempo che comunque dovrai perdere per fare la spesa (costo fisso annuo). Se stai comparando le offerte per la luce dovrai anche aggiungere il costo per l’utilizzo del carrello per tutto l’anno (cioè il costo per la potenza impegnata). Fatte le due somme potrai confrontarle e sapere dove paghi di meno il prosciutto, cioè la luce o il gas. Facile, no?

Hai fame? Anche noi

Ma prima parliamo di quello che potrebbe fare il supermercato: dopo un anno può cambiare il prezzo del prosciutto (alcuni fornitori bloccano il prezzo solo per 12 mesi, noi invece lo teniamo fisso per 36), oppure farti perdere più tempo per fare la spesa perché ha cambiato i percorsi delle corsie (magari il primo anno avevi uno sconto sul costo fisso dell’energia), o cambiare il prezzo per l’utilizzo del carrello (cioè la potenza impiegata dal contatore). Quindi i calcoli che hai fatto sono validi solo sul primo anno.


In più devi tener conto di un aspetto importante tanto quanto i soldi: la provenienza del prosciutto. La nostra elettricità, per esempio, deriva da fonti rinnovabili: non è così per tutti i fornitori. E se il salumiere è scortese? Magari ti fa aspettare un sacco di tempo, come quei numeri verdi che chiami e ti tengono in attesa una vita. Vuoi mettere essere accolti con gentilezza da qualcuno che può dirti tutto del prosciutto che stai comprando?

Magari queste cose non sono importanti per tutti: alcuni vogliono solo il prodotto che costa meno, e va bene così. Dal canto nostro speriamo di averti aiutato a capirci qualcosa, o almeno di averti solleticato l’appetito.