LUCE E GAS
09 luglio 2021

 

Nella vita è meglio essere pronti a tutto, anche a un subentro. Si tratta della richiesta che devi presentare quando ti trovi di fronte a un contatore della luce o del gas che è stato disattivato dalla persona a cui era intestato prima di te. Dovrai letteralmente “subentrare” come nuovo cliente e chiedere al fornitore che hai scelto di riattivarlo.

 

“Mi fate un esempio?”

Non vedevamo l’ora. Se traslochi in una nuova abitazione che magari non era abitata da un po’, potresti trovare il contatore staccato: ecco che ti tocca chiedere il subentro. Un contatore potrebbe essere spento anche perché la persona a cui era intestato prima è risultata morosa: vuol dire che non ha pagato le bollette e il suo fornitore ha sospeso l'erogazione dell'energia. Se dopo la sospensione la fornitura è stata anche cessata dovrai fare il subentro, se invece è rimasta attiva dovrai fare una voltura (cioè un cambio dell’intestatario). In ogni caso non preoccuparti, non dovrai farti carico delle fatture non pagate: la morosità resterà un problema della persona che ha contratto il debito.

“Dovrò pagare per riattivare il contatore?”

Sì. Il costo del subentro varia a seconda della tipologia di mercato.  

Nel caso del “mercato libero” – e per quanto riguarda l'elettricità – l’ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha stabilito che i clienti debbano pagare al fornitore:

  • se lo richiede, un contributo per coprire i costi della prestazione commerciale; 

  • anche in questo caso, un eventuale deposito cauzionale che però non può esserti addebitato se sei un cliente domestico che domicilia le bollette;

Nel caso del gas pagherai una cifra compresa tra 30 e 50 € + IVA: l'importo può variare a seconda della località, del calibro del contatore e di eventuali agevolazioni o maggiorazioni, come per esempio quelle previste dai comuni. 

 

Una persona fa un gesto che indica "è tutta una questione di soldi"

 

“Come si fa la richiesta?”

Dipende dal tuo fornitore di energia: ognuno ha le sue modalità, che in genere sono specificate nel contratto. Quando avrai compilato le scartoffie, il fornitore invierà la richiesta al distributore: ne approfittiamo per ricordarti che i fornitori di energia sono quelli che la vendono – tipo noi –, mentre i distributori si occupano del trasporto dell’elettricità e del gas e della gestione dei contatori (infatti sono loro a fare le letture periodiche).  

La domanda di attivazione, solitamente, deve contenere:  

  • i dati anagrafici dell’intestatario del contratto: nome, cognome, codice fiscale, carta di identità valida e così via; 

  • i recapiti, cioè il numero di telefono, l'email, l’indirizzo di residenza, quello delle forniture e del recapito delle fatture; 

  • Il codice POD o PDR: sono, rispettivamente, i codici univoci che identificano i punti di consegna della luce e del gas; 

  • altre informazioni utili, come la potenza impegnata in kW: il contatore verrà riattivato con la stessa potenza che aveva prima di essere disattivato; 

  • il metodo di pagamento per le spese di riattivazione, (noi, per esempio, chiediamo l'IBAN o la carta di credito). 


Nel caso di un subentro per la luce, il fornitore ha 2 giorni lavorativi per inoltrare la richiesta al distributore, che a sua volta ha 5 giorni per riattivare il contatore. In totale, avrai 7 giorni di attesa. Nel caso del gas, invece, il fornitore ha 2 giorni lavorativi per passare la richiesta al distributore, che invece ne ha 10 per mandare il tecnico a riattivare la fornitura. In totale aspetterai 12 giorni: siamo certi che nel frattempo troverai di meglio da fare.