La tariffa monoraria ha un unico prezzo che si applica a tutti i consumi effettuati durante il giorno e nei weekend, senza tener conto delle fasce orarie.
La convenienza, qui, non è tanto nel prezzo quanto nella libertà di poter disporre dei propri consumi senza badare al tempo. Questo mette fine all’annosa questione “quando mi conviene fare la lavatrice?”: puoi farla quando ti pare, il prezzo non cambia. La tariffa monoraria conviene a chi fa un utilizzo diurno dell’energia abbastanza omogeneo. Mettiamo che arrivi una pandemia che ci costringa a rendere più fluide le nostre abitudini, incluso il tempo che passiamo in casa: la tariffa monoraria è quella che si adatta meglio a questo cambio di passo.
La tariffa bioraria, invece, è formata da due prezzi differenti che si applicano a due fasce orarie, la F1 e la F23 (la “grande fascia” a cui abbiamo accennato). La F1 è la più cara: corrisponde al momento della giornata in cui le attività lavorative consumano maggiormente e questo rende necessario l’impiego di più impianti, con i costi che ne conseguono. Con questa tariffa la convenienza c’è, ma è limitata nel tempo: se riesci a concentrare buona parte dei tuoi consumi all’interno della F23 avrai certamente un risparmio, ma per farlo dovrai adattarti ad abitudini precise, come utilizzare certi elettrodomestici solo di sera. Inoltre, se sfori la fascia oraria, potresti giocarti tutto il risparmio accumulato.
La tariffa multioraria funziona allo stesso modo della tariffa bioraria, con la differenza che tiene conto di prezzi diversi per ciascuna delle tre fasce di riferimento: F1, F2, F3 (l’ultima è la meno cara). È l’ideale se i tuoi consumi sono molto disomogenei nell’arco della settimana o se vivi più di notte che di giorno.