Corre l’anno 1999. Anna Oxa ha appena vinto Sanremo, ma l’entusiasmo generale è smorzato dal recente ritiro di Michael Jordan (tornerà). Mentre c’è chi fa scorte per l’imminente fine del mondo, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro emana il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, che oggi ricordiamo come decreto Bersani, dal nome dell’allora ministro dell'industria. Quel decreto pose le basi per la liberalizzazione, poi completata a luglio 2007, del mondo dell’energia – prima di allora una serie di fornitori, tra cui i più conosciuti sono Enel ed ENI, operavano infatti in regime di monopolio, cioè erano gli unici autorizzati a vendere luce e gas in determinati territori.
Si creò così un nuovo mercato, quello “libero”, oggi presidiato da oltre 800 aziende che si contendono le attenzioni e i soldi degli italiani. Il decreto, inoltre, stabiliva che per un certo periodo il mercato libero (solo per le forniture luce) venisse affiancato da un altro mercato, detto “servizio di maggior tutela”, così da facilitare la transizione tra il sistema vecchio e quello nuovo. I due mercati hanno le loro differenze, che riportiamo in fondo, ma la principale riguarda il modo in cui vengono stabilite le condizioni economiche, cioè come si arriva al prezzo a cui l’energia viene venduta e pubblicizzata.