LUCE E GAS
18 marzo 2020

Da quando la lotta al COVID-19 ha costretto il governo a imporre la quarantena su scala nazionale, tutta NeN è in smart working. Apparteniamo a quel gruppo di persone che ha la fortuna di poter lavorare da casa; qualcuno di noi lo faceva già prima che diventasse una questione di salute pubblica, e anche se cominciamo a sentire la mancanza delle colazioni al bar e delle discussioni sul dove passare la pausa pranzo, la nostra vita lavorativa non è poi così cambiata. A livello personale, ovviamente, ci sono più difficoltà; questa è una situazione che non piace a nessuno, ma siamo consapevoli che i veri problemi sono altrove, negli ospedali, e che rispettare le regole significa salvare vite.

Fatta questa doverosa premessa, e invitandoti a stare a casa fino a quando la situazione lo richiederà, il nostro lavoro ci ha spinto a chiederci quanto la quarantena potesse incidere sul costo delle bollette della luce. Più usiamo gli elettrodomestici, più aumentano i consumi: va bene, ma di quanto? Per scoprirlo avremmo potuto segnare a mano i numeri letti dal contatore, giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno, cosa che in effetti sarebbe stata utile per ammazzare il tempo.


Se non usiamo la tecnologia non siamo contenti

Il fatto, però, è che non siamo tipi da carta e penna. Alcuni di noi sono provvisti di certi dispositivi futuristici che riescono a monitorare i consumi in automatico, e che per inciso – ma non spargere la voce – in un futuro prossimo integreremo nella nostra offerta. Ne stiamo testando troppo pochi per ottenere dati statisticamente rilevanti, ma visto che sono strumenti incredibilmente precisi, abbiamo deciso di condividere lo stesso i risultati con il mondo.

A livello generale, la quarantena ci sta facendo consumare il 23% di elettricità in più; è però un numero che varia molto da famiglia a famiglia, e che in alcuni casi può arrivare anche al 35%. Una volta ottenuto questo dato, abbiamo cercato di identificare il principale responsabile del caro bolletta. La prossima frase leggila con la voce di Gerry Scotti: quale elettrodomestico, secondo te, è il vero colpevole dell’aumento dei consumi? 


And the winner is…

Se hai risposto “la lavatrice”, ti è andata male. Sarà che molti di noi hanno preso l’abitudine di lavorare in pigiama, ma nelle case monitorate è stata utilizzata più o meno quanto le settimane precedenti.


Se hai risposto “il frigorifero”, vinci il premio di consolazione: la fame nervosa potrà portarti ad aprirlo e chiuderlo più volte al giorno, ma dai dati in nostro possesso l’aumento del consumo non dovrebbe superare quota 6%.

Se invece hai risposto “il forno”, complimenti: l’impossibilità di pranzare al ristorante e saccheggiare l’aperitivo ha portato molti dei nostri colleghi a darci dentro con i piatti elaborati. Nelle case che abbiamo monitorato, il forno è stato utilizzato fino al 122% in più; si tratta di un elettrodomestico particolarmente energivoro, responsabile del 15% del consumo medio di una famiglia, quindi da solo può portare a un rincaro del 25%.


“Quindi se non uso il forno la mia bolletta resterà uguale a prima?”

Beh, no: oltre al frigo e altri elettrodomestici più piccoli c’è anche da considerare l’impatto delle luci, che può influire per un altro 6%. In generale, più tempo si passa chiusi in casa più si è portati a consumare energia elettrica, quindi aspettati un aumento della bolletta della luce. Da questo punto di vista, i nostri clienti sono più fortunati: continueranno a pagare quello che pagavano prima, perché l’incremento dei consumi sarà spalmato sulla rata dell’anno prossimo. La rata fissa serve proprio ad avere prevedibilità sui soldi spesi, a rateizzare le brutte sorprese e a evitare conguagli retroattivi.

Chiuso il messaggio pubblicitario, il consiglio che ci sentiamo di dare a tutti, in tempi di quarantena e non, è di evitare al massimo lo spreco di energia: in questo articolo trovi alcune dritte utili allo scopo.