LUCE E GAS
05 giugno 2020

 

Se hai già provato a ricevere un preventivo su nen.it, sai che per calcolare la tua rata fissa ti chiediamo di caricare una bolletta. Questo meccanismo, che a noi serve per ottenere una cifra realistica e personalizzata, ogni tanto mette in allarme potenziali clienti che hanno intenzione di cambiare gestore di luce e gas. Ecco alcune delle domande che ci vengono poste più spesso:

"Ma perché vi serve la bolletta?"
"Avete proprio bisogno di tutti i dati?"
"Se carico una bolletta mi attivate il contratto a tradimento?"
"Non potete farmi un preventivo al volo?"
"Perché non posso oscurare i miei dati personali?"

Queste preoccupazioni non sono infondate. Il mondo dell'energia non ha mai fatto molto per guadagnarsi la fiducia delle persone, anche a causa della spregiudicatezza di certi agenti di vendita. Nelle righe che seguono cercheremo di spiegarti perché la bolletta è davvero necessaria, perché ci serve soltanto per farti capire se ti conviene cambiare fornitore di luce e gas e perché, soprattutto, non abbiamo interesse a utilizzarla alle tue spalle.

 

Un protagonista dei Simpson molto perplesso

 

Quali dati ci servono

Il nostro algoritmo di calcolo parte dalla ricostruzione dei volumi, cioè dall’energia che hai consumato l’anno scorso. Questa informazione si trova generalmente nella seconda pagina della bolletta, insieme alle info relative alla durata del contratto. Nel caso in cui la durata e i volumi dovessero fare riferimento a un periodo inferiore a 12 mesi, l’algoritmo effettua una stima basandosi sul “profilo di consumo” associato alla fornitura. Non vogliamo annoiarti con gli aspetti tecnici: sappi solo che questi “profili” sono definiti dall’ARERA, acronimo di Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, e che servono proprio per stimare l’andamento dei consumi per ogni categoria di clienti.


La durata del contratto e il consumo annuo non sono gli unici dati a influire sul preventivo. La tipologia d’uso, la residenza, la regione e la città - o, se hai una partita IVA, le agevolazioni su IVA e accise - hanno impatti significativi sul costo delle bollette (a prescindere dal fornitore). Per quanto riguarda le forniture luce, un altro parametro importante è la potenza impegnata. Senza questi dati non possiamo farti capire se ti conviene cambiare fornitore gas e luce, perché otterremo una cifra poco attendibile.

La buona notizia è che li prendiamo in automatico

Tieni presente che oggi, per sottoscrivere un contratto fisico, viene richiesto di compilare un’ottantina di campi; tra data entry, tecnicismi e firme varie, questo processo porta via dai venti a trenta minuti per ogni fornitura. Il caricamento della bolletta accorcia i tempi, perché il sistema legge i dati e li inserisce al posto tuo: devi solo controllare che non ci siano stati errori. Così facendo puoi ottenere un preventivo in un paio di minuti e sottoscrivere un contratto in cinque-dieci, anche se non conosci la terminologia assurda associata al mondo dell’energia (POD, PDR, correttori C, accise, tasse, picco di potenza e via dicendo).
 

“Se vi do tutti questi dati, ma non carico la bolletta, potete farmi un preventivo?”

Purtroppo no, e non per un capriccio: il fatto è che i dati vanno controllati. Sui canali fisici, circa il 10% delle richieste non va a buon fine proprio perché al fornitore vengono comunicate informazioni errate, o “sporche”. Ciò significa che i contratti passano attraverso rilavorazioni e ritardi che, con il nostro sistema, riusciamo a ridurre sensibilmente. La bolletta certifica la tua situazione, e ti mette anche al riparo: se un dato viene letto male, ma è scritto nero su bianco, l’errore è tutto nostro (e visto che abbiamo la bolletta, pensiamo noi a risolverlo).
 

“Con questi dati potete attivare una fornitura senza il mio consenso?”

Teoricamente sì: sarebbe illegale, però potremmo farlo. Ma perché dovremmo? Considerando che per legge hai 14 giorni per annullare l’attivazione, e che – sempre per legge – puoi cambiare fornitore in ogni momento, senza pagare penali, te ne andresti dopo dieci nanosecondi. Dopodiché parleresti male di noi a tutti quelli che conosci, lasceresti recensioni pessime su Trustpilot, telefoneresti a Striscia, all’associazione dei consumatori e ai carabinieri, e intendiamoci, faresti benissimo. Quanto potremmo andare lontano, con un modello di business del genere? Soprattutto considerando che, come fornitore digitale, siamo vincolati a costruire una buona reputazione.

Ciò non significa che le preoccupazioni viste sopra siano esagerate. Abbiamo il massimo rispetto per chi non riesce a fidarsi a scatola chiusa: è colpa di alcune pratiche fin troppo diffuse in un settore, quello dell'energia, che speriamo di riuscire a cambiare insieme agli altri fornitori che hanno a cuore questo tema. Per farlo ci mettiamo la faccia e saltiamo gli intermediari, che spesso hanno il difetto di vendere prodotti inesistenti. Non abbiamo venditori telefonici o agenti porta a porta, non vogliamo averli e non li avremo mai. Se puntiamo sulla trasparenza è perché senza non avremmo ragione di esistere.