LUCE E GAS
11 giugno 2020

Se carichi una bolletta sul nostro sito e tutto va come deve andare, in un paio di minuti ricevi una rata fissa, cioè l’importo che pagheresti una volta al mese, per un anno. La diffidenza verso l’ennesimo fornitore che dice di essere diverso, e che in fondo esiste sul mercato soltanto da marzo scorso, potrebbe portarti a pensare che quell’importo sia troppo basso, o troppo alto, rispetto alla tua situazione; che cioè calcoliamo preventivi super convenienti per convincerti a cambiare bandiera, o che li alziamo per guadagnare più soldi di quelli che dovremmo. Non è così, ovviamente, e in questo articolo cercheremo di spiegarti perché.

 

Questa atleta sembra molto felice

 

 La tua rata dipende da te

Per essere ancora più precisi, dipende dal tuo consumo annuo. Non è l’unico parametro, ci sono diversi fattori che influiscono sul calcolo –, ma è senz’altro il più importante. Semplificando molto, possiamo dire che una rata alta è il risultato di un consumo annuo alto, e una rata bassa di un consumo annuo basso. Se ti facessimo pagare meno di quanto dovresti non andremmo molto lontano, perché dovremmo pareggiare i conti l’anno dopo, considerando che avresti consumato più energia di quella fatturata. Per questo motivo, caricare una bolletta vecchia perché ha un consumo annuo più basso di una recente, o usare Photoshop per correggere il dato, non ti servirebbe a nulla, come non ti servirebbe a nulla (per assurdo) fare il contrario. Con noi paghi quello che consumi, niente di più e niente di meno. Nessuno vince e nessuno perde.


Riassumendo, potremmo dire che, quando calcoliamo un preventivo, il nostro unico obiettivo è ottenere una rata realistica. Se negli ultimi 12 mesi non hai cambiato fornitore, abbiamo vita facile: prendiamo la bolletta, leggiamo il consumo annuo ci mettiamo a fare i conti. Se invece hai un consumo “parziale”, perché hai cambiato casa o fornitore da meno di 12 mesi, calcoliamo una stima: partiamo cioè dall’energia utilizzata per ottenere il tuo ipotetico consumo annuo, basandoci sui dati esistenti e su quelli che chiamiamo “profili di consumo”.

 

Abbiamo fatto i compiti

Nei mesi che hanno preceduto il lancio del sito, siamo andati a studiare i consumi annui di un campione rappresentativo di clienti residenziali, per capire il modo in cui, mediamente, vengono distribuiti durante l’anno, e partire da lì per ottenere una stima realistica anche in caso di consumo parziale. Per le forniture luce il lavoro è abbastanza semplice, perché non esiste una vera e propria stagionalità, se escludiamo un generale picco durante i mesi estivi, dovuto all’utilizzo dei condizionatori. Per le forniture gas, invece, il calcolo varia in base ai “profili di consumo” di cui dicevamo. Ne abbiamo individuati tre: 


- Solo riscaldamento. È il profilo di quei clienti che utilizzano la stragrande maggioranza della propria energia durante il “periodo termico”, che va da ottobre a marzo.
- Solo acqua calda e cottura. Questo profilo prevede consumi costanti durante tutto l’anno.
- Riscaldamento, acqua e cottura. È l’unione dei primi due profili; prevede un consumo standard che si alza parecchio in inverno.

Combinati alle altre caratteristiche della fornitura, questi profili ci aiutano a ottenere una stima molto realistica. Il dato finale non è perfetto, non potrebbe esserlo, ma grazie al nostro cuscinetto riusciamo a tenere traccia delle differenze e a spalmarle, in eccesso o in difetto, sulle rate del secondo anno. 

 

Una bellissima illustrazione di Libby VanderPloeg in cui una ragazza si veste a cipolla

"E se sbagliate i conti?"

Purtroppo a volte capita. Quando succede, di solito ci accorgiamo dello sbaglio entro pochi giorni dalla sottoscrizione, e a quel punto avvisiamo; soprattutto nei casi in cui la rata era stata sottostimata, questo è importante per dare la possibilità di annullare la sottoscrizione. Altre volte, invece, il distributore ci avvisa del fatto che i dati riportati sulla bolletta sono sbagliati; in quei casi, ricalcoliamo la rata e aiutiamo il neo-NeNner a risolvere i disallineamenti che si sono generati nel tempo. Quello che ci preme sottolineare, però, è che dietro non c’è nulla di più di un errore di calcolo (nel primo scenario) o di informazioni (nel secondo): per i motivi che abbiamo visto sopra, non avremmo interesse a fatturare, per un anno, una cifra più alta o più bassa di quella che dovresti pagare.