LUCE E GAS
04 dicembre 2025

Stare qui a parlarti di energia e ambiente non è sempre una passeggiata di salute, anzi, non lo è quasi mai: da bravo fornitore che vuole spiegarti come funzionano le cose e aiutarti a non odiare i tuoi consumi, passiamo giorni interi a cercare le informazioni più utili e attendibili per farti stare al passo coi tempi. Questo include aggiornarti su cosa succede fuori dalle nostre quattro mura, inclusi esperimenti, scoperte e imprese un po' fuori di testa che poi, come parecchie cose fuori di testa, cambiano il nostro modo di stare al mondo.

Tipo queste.


I mattissimi scienziati dentro gli uragani

Lo stereotipo comune vuole che gli scienziati siano dei personaggi “sui generis”, gente coi capelli in aria e strambe abitudini, che passa le giornate a far esplodere ampolle o a scrivere formule incomprensibili su lavagne grosse come pareti. Ovviamente non è così, tranne quando gli scienziati in questione si mettono su un aereo e lo puntano dritto nell’occhio di un ciclone.  

È successo anche quest’anno, quando i meteorologi del NOAA, l'agenzia oceani e clima degli Stati Uniti, hanno volato nell’occhio dell’uragano Melissa per raccogliere immagini e dati sul comportamento di questi incredibili fenomeni atmosferici: studiarli vuol dire riuscire ad anticiparli, salvare vite e capire meglio la correlazione con il riscaldamento globale. Se ti sembra un volo come un altro, questo è il momento che precede l’entrata nell’uragano.


Il fotovoltaico che sa di cipolla

Esattamente come te quando vai al mare, anche i pannelli solari subiscono l’influenza dei raggi UV. A lungo andare, sono uno dei principali fattori di deterioramento non solo della pelle, ma anche dei dispositivi: una bella gatta da pelare quando c’è da fare manutenzione, perché senza protezioni adeguate i materiali durano davvero poco tempo. Un gruppo di ricerca dell’università di Turku, in Finlandia, ha scoperto che la cipolla se la cava davvero alla grande col sole e ha sviluppato un rivestimento tinto con l’estratto ricco di antocianine di questa pianta bulbosa, che arriva a garantire il 99% di schermatura dai raggi UV più pericolosi.


Pescare energia verde

Se ce lo avessi chiesto nel 1861, anno in cui la celluloide ha fatto capolino nel laboratorio di Alexander Parkes sotto forma di Parkesine (sai come sono gli scienziati, un pelo autoreferenziali), ti avremmo risposto che la plastica è stata davvero una fantastica invenzione; ma siamo nel 2025 e viviamo travolti da trilioni di tonnellate di questo polimero, quindi ci viene più facile dirti che meglio la smaltiamo, meno problemi avremo. Se poi riuscissimo anche a generarci energia verde, perché no?  

La pensa così il team di ricerca dell’Università Politecnica delle Marche che ha sviluppato Green Plasma, un sistema che cattura fino a 100 kg al giorno di reti e altre plastiche da pesca non riciclabili (cassette, cordini che si accumulano in mare) e le trasforma in syngas, un gas combustibile ricco di idrogeno che può generare elettricità nei porti o nelle aree di raccolta. Dai test sembra che si possa abbattere la massa del rifiuto del 90% e generare un gas dall’alto potere calorifico.


Anziani a chi??

Se stai già pensando con preoccupazione a cosa farai per occupare il tuo tempo quando andrai in pensione, potresti trasferirti a Philadelphia e unirti al Senior Environement Corps, un gruppo di pimpanti persone “agée” che ha deciso di immergersi nei corsi d’acqua locali per raccogliere e imparare ad analizzare campioni contenenti microplastiche. Parliamo di persone over 60 (uno dei fondatori ha 97 anni, per dire), che si sono proposte come volontarie per studiare l’efficienza dell’impianto di depurazione di Ambler e hanno finito per toccare con mano l’incredibile quantità di microplastiche presenti nell’acqua lungo tutto il percorso: il loro lavoro aiuta gli enti che gestiscono le risorse idriche a intervenire prima che le microplastiche raggiungano i rubinetti di casa.