GREEN E AMBIENTE
24 luglio 2024

Di solito questo blog non parla troppo di attualità, ma mentiremmo se ti dicessimo che non stiamo seguendo con più o meno interesse tutti gli eventi sportivi di quest’estate; in certi casi è per lo sport, in certi altri è solo per distrarci dalle temperature, ma comunque funziona. 

Ed eccoci alla vigilia dell’evento degli eventi, quello che dal 776 a.C., o forse prima, catalizza l’attenzione di mezzo mondo sulle discipline sportive più disparate e ricorda alle persone il significato di “Prenderla sportivamente”. 

Un pelo di storia 

A onor di cronaca, le Olimpiadi non si sono disputate ininterrottamente dall’antichità a oggi: l’imperatore romano Teodosio, fresco di cristianizzazione, le aveva abolite nel 393 d.C. ritenendole “pagane”.  

Sono tornate sulla cresta dell’onda dalla fine dell’Ottocento, quando vennero riscoperte le rovine di Olimpia – dove ogni 4 anni si accende la fiaccola olimpica – e si decise di ristabilire i Giochi per rinnovare l’antico spirito di sana competizione e pace tra i popoli (la famosa “Tregua olimpica”). Atene fu scelta come città ospite e, dopo la fine dell’evento, si propose come sede permanente delle Olimpiadi, ma il Comitato olimpico decise che dovesse essere di volta in volta una città diversa a ospitarle. 

E qui è iniziata la vera competizione.



La maratona delle candidature

Non la tireremo per le lunghe, ma nel corso degli anni la gara a ospitare le Olimpiadi si è fatta sempre più spasmodica: ogni Paese voleva assicurarsi un posto nella Storia, determinando un aumento dei costi pubblici sempre maggiore e, di fatto, circoscrivendo la competizione tra poche Nazioni. A questo si sono aggiunti, nel tempo, grossi temi di sicurezza (a seguito di questo episodio), problemi urbanistici e ambientali. 

Il fatto che un’Olimpiade venga ospitata da una singola città e non da un’intera nazione (come succede, per esempio, con i Mondiali di calcio) determina un’enorme concentrazione di risorse, strutture, soldi e logistica nello stesso posto. Di base, una città non dispone di tutto quello che serve per lo svolgimento dei Giochi, e – se sì – si tratta di situazioni in obsolescenza che richiedono un’aggiustatina. 

Sistemare di là, costruire di qua e farlo in tempi brevi vuol dire spendere più soldi di quanti se ne erano preventivati (non lo diciamo noi, lo dice la storia di ogni edizione) e ritrovarsi poi con strutture pensate per il breve termine, che vengono lasciate a sé stesse dopo aver ospitato migliaia di persone e stravolto l’ambiente urbano per un paio di settimane.

Come si è regolata Parigi

Organizzare un’Olimpiade oggi senza tenere conto dell’impatto ambientale e urbano è una mossa azzardata, per usare un eufemismo. Parigi, che ospita i Giochi 2024, ha provato a farsi i conti pianificando una serie di piccole e grandi soluzioni che aiutino a ridurre i rischi. L'obiettivo più ambizioso è ridurre del 50% le emissioni di carbonio dei Giochi rispetto alle edizioni precedenti. Per farlo, Parigi si è affidata al metodo ARO (Avoid, Reduce, Offset), che in soldoni vuol dire:

  • giocare d’anticipo calcolando quali saranno le emissioni e cosa fare per ridurle il più possibile;

  • evitare di costruire infrastrutture permanenti dove non servono, ma sfruttare spazi già esistenti o strutture temporanee;

  • ridurre le emissioni di ogni attività, dalla più grande alla più piccola. Esempio: Parigi farà ristorazione sostenibile in strutture a basse emissioni durante i giochi, evitando – tra le altre cose – di friggere tonnellate di “french fries” e il tanto contestato foie gras;

  • compensare il più ampio spettro di emissioni di carbonio, anche quelle “Scope 3” cioè generate dagli spostamenti dei visitatori;

  • mobilitare pubblico, addetti ai lavori e sponsor per aiutarli ad avere un impatto ridotto sulla loro permanenza in città. Chi lavora nel team olimpico, per esempio, avrà un’app che aiuta a riconoscere e ridurre le proprie emissioni. 

Inoltre, il Comitato olimpico ha avviato una partnership con WWF Francia per promuovere la transizione ambientale nello sport. Il Paese d’oltralpe ospita ogni anno alcuni dei più grandi eventi sportivi al mondo e, si legge dalla pagina dedicata, le Olimpiadi proveranno a essere un momento di sperimentazione di “buone pratiche” sostenibili da replicare anche in futuro, in altri eventi.