Intanto, una triste verità: la neve non cade per il nostro divertimento personale. Sciare è fantastico e pochi posti come la montagna in inverno riescono a rimettere a posto le nostre sinapsi stressate, ma la funzione primaria della neve è rilasciare l’acqua nel corso dei fiumi – contribuendo a darci da bere – e fare da base per la formazione dei ghiacciai.
La diminuzione del manto nevoso è un problema anche per le comunità che crescono e si sviluppano intorno agli sport invernali, ma salvare le stagioni con la neve artificiale sparata dai cannoni è sempre stato un argomento controverso. Usarli implica un utilizzo imperioso di elettricità e di acqua da bacini naturali o artificiali, con conseguenze sia sui consumi che sui rifornimenti idrici. Per fare un esempio, nella stagione 2016-2017 in Alta Badia sono serviti 2.000.000 m3 di acqua per imbiancare 100 km di piste.
Soluzioni, o tentativi di arginare il problema, ce ne sono. Si parla sempre più di destagionalizzare il turismo in montagna, in modo che non sia legato a doppio filo solo alla neve; alcuni impianti, poi, stanno provando a usare in modo più “sostenibile” i cannoni utilizzando tecnologie che permettano di sparare neve in maniera mirata o riciclando parte del manto dell’anno precedente per riutilizzarlo. Non possiamo dire che siano soluzioni totalmente green, e di sicuro il sistema va ripensato nella sua interezza, ma una cosa è certa: il clima, ancora una volta, ci sta parlando. Lo stiamo ascoltando?