LUCE E GAS
14 novembre 2022

Hai presente tutti quegli aforismi sul cambiamento, sull’adattarsi alle situazioni, trovare il buono anche nei momenti difficili eccetera eccetera? Non ci vedrai mai dire cose del genere perché il nostro sarcasmo ce lo impedisce, ma è pur vero che – quando il caso lo richiede – bisogna sapersi adeguare.

“Perché avete cambiato?”

Guarda, sono mesi che ne parliamo. Come abbiamo appena scritto, siamo un fornitore con una sola offerta e lo siamo per scelta: ci aiuta a essere semplici, chiari e trasparenti. Dal nostro primo giorno abbiamo deciso di bloccare il prezzo per 36 mesi, perché ci sembrava il modo migliore per proteggerti dalle normali oscillazioni del mercato: alcuni fornitori si concentravano su offerte molto diverse, di durata più breve e a prezzo stracciato, per poi aumentare tantissimo il costo al rinnovo. Non faceva per noi, e abbiamo deciso di tracciare una strada diversa e garantire tre anni durante i quali la rata sarebbe cambiata solo sulla base dei consumi. Questo funzionava benissimo finché il mercato non ha deciso di impazzire.

 

Una donna intenta a domare un cavallo

 

Chiamiamola col suo nome: guerra

Nell’autunno dello scorso anno i prezzi del gas hanno iniziato a salire, perché il mercato aveva già fiutato la probabilità di una crisi internazionale. La crisi è arrivata, con le conseguenze che conosciamo bene: il conflitto tra Russia e Ucraina ha determinato un’infinità di problemi sui rifornimenti. Le quotazioni del gas sono schizzate con picchi sempre più fuori controllo e gli operatori – tra cui noi – hanno dovuto riconsiderare le proprie strategie. 

Alcuni l’hanno fatto in modo abbastanza discutibile, venendo meno ad accordi già presi con la clientela o cambiando le carte in tavola. La nostra scelta è stata non muoverci di un passo rispetto agli accordi che abbiamo preso con chi aveva deciso di passare a NeN. Allo stesso tempo oggi, però, non possiamo fingere che quello che sta succedendo non abbia conseguenze per noi o per chi sta pensando di averci come fornitore.

 

Bisognava scegliere

Difendere la nostra idea iniziale o provare a seguire l’andamento di questo pazzo, pazzo mercato con un po’ di flessibilità in più. Abbiamo optato per la seconda strada perché – quando le circostanze lo richiedono – secondo noi bisogna essere in grado di smontarsi e rimontarsi nel modo più efficace. Avere un’offerta a 12 mesi ci fa essere più reattivi al cambiamento e consente a chi ci sceglie di viversi “meglio” i mesi a venire. Nulla ci vieterà, e se sarà il caso lo faremo, di tornare sui nostri passi e riproporre un’offerta a 36 mesi. A proposito di questo, se ti stai chiedendo come andranno le cose nei prossimi tempi la risposta è: non lo sappiamo. Si possono fare previsioni ma, finché ci sarà un conflitto di mezzo, nessuno potrà dire con certezza quando le cose torneranno alla “normalità”. 

“Cosa cambia per me che ho sottoscritto prima del cambio a 12 mesi?”

Niente. Se hai aderito all’offerta a 36 mesi, il tuo prezzo della materia prima resterà bloccato per 3 anni. La legge impedisce di fare modifiche unilaterali ai contratti e, anche se lo consentisse, cambiarti le carte in tavola non è uno sport che fa per noi. Se hai un’offerta a tre anni è probabile che tu abbia sottoscritto un prezzo migliore di quello che riusciamo a offrire oggi: resta comunque un vantaggio rispetto a un mercato che, a parte noi e tre o quattro altri operatori, ha deciso da tempo di optare per offerte a prezzo variabile invece che fisso.