BELLA DOMANDA
03 aprile 2025

Te lo ricordi, tu, il momento in cui hai iniziato a vivere per conto tuo? Cos’era, il primo giorno da fuori sede all’università? La prima convivenza? La mattina dopo il matrimonio? Il primo mazzo di chiavi di una casa tutta tua? Ogni persona ha dei ricordi diversi, ma tutte forse possono concordare su quanto sia stato traumat... ehm, emozionante ricevere la prima bolletta.

Andare a vivere per fatti propri è uno dei classici momenti chiave della vita, quello che ti fa chiedere per la prima volta se è meglio lavare separatamente bianchi e colorati, che ti fa scoprire con sommo dispiacere che il cibo non cresce spontaneamente in frigo e che le patate, ovunque tu le tenga, germoglieranno. 

Anche a distanza di anni, gestire la casa e i suoi consumi non sempre ci riesce bene, ma se invece di continuare a darci degli incompetenti provassimo a normalizzare un po’ la nostra quotidianità? L’abbiamo chiesto a Gaia Spizzichino di Normalize normal homes.  



Sputa fatti su delle grandi verità riguardo le abitudini di casa che hai scoperto da quando vivi per conto tuo.

Quando ho iniziato a vivere da sola, il più grande shock è stato scoprire che tutti beni di prima necessità, dal cibo ai detersivi, non comparivano da soli in casa come per magia, ma dovevo essere io a rifornirli in tempo. Il che ha fatto sì che dovessi acquisire un “expertise” in ambiti di cui fino a quel momento sapevo poco e verso cui anche adesso, alla veneranda soglia dei quaranta, continuo a essere ignorante. Banalmente, parliamo della carta igienica: quale conviene comprare? Quanti veli penso di meritare, ma soprattutto quali sono i rotoli effettivamente più lunghi? Allo stesso modo ho iniziato a dovermi occupare delle bollette, e la loro imprevedibilità mi procurava parecchia ansia. A casa mia si usava la corrente elettrica senza grosse paturnie, ma io mi domandavo: sarà una lavastoviglie di troppo a mandarmi in bancarotta?


Una o più cose che pensi debbano decisamente essere normalizzate.

Non esiste un ente preposto al farti diventare adulto, né la scuola né l’università hanno corsi di adultità. Non sempre i tuoi genitori sono un buon esempio da seguire, spesso vale il contrario. Normalizziamo il fatto che nessuna persona tra noi sa quello che sta facendo e ha bisogno di parecchio tempo per imparare a occuparsi di aspetti gestionali e burocratici nel modo migliore per il proprio personalissimo contesto.


È l’ora delle classifiche pazze: metti in ordine 5 elettrodomestici, da quello che ami di più a quello che non sopporti/non capisci, e spiegaci perché

Questa è la domanda più bella che mi abbiano mai fatto, perché non me l’ha mai fatta nessuno prima d’ora?

Allora:

1. Il televisore, il mio primo amore, discreto compagno di giochi, rilassante riempitivo di noiose ore vuote, davanti a te sono stata triste, felice, arrabbiata, per lo più addormentata. 

2. La lavatrice, il mio hobby da adulta. Ho preso un master in lavatrici, sono diventate la mia passione. Separo i capi adeguatamente, doso i programmi e le temperature, calcolo come ottimizzare i molteplici lavaggi. La lavatrice è un rompicapo che so decifrare, un’attività in cui mi sento brava, l’hobby che evidentemente mi merito. 

3. Il microonde, fedele compagno di pasti che faticherei a definire tali. Sempre a disposizione per scaldare gli avanzi, fornirmi all’occorrenza un tiepido biberon di latte notturno, il microonde ha tutte quelle qualità di cui – ahinoi – il genere umano è parecchio sprovvisto: velocità, praticità, scarsa propensione alla lamentela.

4. Il phon, odi et amo. Odi perché piuttosto che asciugarmi i capelli preferirei andare volontaria in fisica in quarta liceo. Amo perché senza di lui i miei capelli sarebbero il luogo ideale per far deporre le uova ai volatili.

5. La lavastoviglie, insopportabile tetris privo di senso logico. Chi ti ha progettato mio caro elettrodomestico? La lobby di quelli che volevano spingerci a preferire il lavaggio a mano? Deve ancora nascere una lavastoviglie che non sia progettata per farmi impazzire. Non credo vivrò abbastanza per vederla.


Bonus. Sei Imperatrice dell’Universo per un giorno: qual è la prima cosa che fai?

Decido io la temperatura del condizionatore in ufficio.