BELLA DOMANDA
15 maggio 2025

Qualunque siano le tue scelte a tavola, sappiamo che non è facile districarsi tra i mille miti e le altrettante bufale (non campane, ma digitali) che spuntano online come margherite in primavera. Dato che su questo blog ci piace fare chiarezza, abbiamo deciso di rispondere a un paio di domande sulla cucina vegana con Marica Esposito di La ricetta veg. Mentre c’eravamo, ne abbiamo approfittato per chiederle qualche trucco su come tenere a bada i consumi in cucina e per evitare di buttare quelle fave che ti guardano dall’ultimo cassetto del frigo.



Partiamo da un fatto: le ricette vegane non sono mica solo grandi insalatone e macedonie. Vista la premessa, ci racconti i tuoi trucchi per non far volare i consumi in cucina? 

Beh, uno dei trucchi che mi sento di voler condividere col mondo è sicuramente questo: cucinare doppie o anche triple porzioni. Ad esempio, già che sto cucinando della pasta ne preparo in abbondanza, una parte la mangio subito e con il resto preparo una “frittata” o un timballo da conservare in frigo o in freezer. 

Se accendo il forno per una torta approfitto per infornare anche altro (delle verdure, delle polpette) e ottimizzare così i consumi; se invece devo solo scaldare una pietanza preferisco la friggitrice ad aria che non richiede tempi lunghi di riscaldamento. 

La lavastoviglie ha diversi programmi? Onestamente non lo so, utilizzo solo quello ECO, che faccio partire di sera e a pieno carico. Svuotarla... sarà un problema della me del mattino dopo. 


Le ragioni di chi sceglie un’alimentazione a base vegetale possono cambiare da persona a persona, ma c’è un’esperienza comune quando si parla di spesa: più sano è il cibo, più sembra costare. Hai qualche consiglio per mangiare bene e in modo sostenibile anche per il portafoglio? 

È quello che pensavo anche io, prima di fare effettivamente i conti con la spesa vegetale. In realtà gli scontrini si gonfiano in particolare quando compriamo cibi già pronti, magari burger o addirittura “surrogati” della carne, mentre tendono ad assottigliarsi quando ci concentriamo sugli alimenti semplici. Frutta e verdura locale e soprattutto di stagione sono spesso più economiche di quelle importate: lo so che le fragole sono buonissime, ma pretenderle a dicembre ci “costerà caro” (anche in termini di emissioni!)  

Legumi e cereali sono i nostri migliori alleati in cucina, perché sono economici ma anche molto nutrienti e versatili. Con un sacchetto di ceci secchi otteniamo dalle 8 alle 10 porzioni spendendo 25 centesimi ciascuna, niente male no? E per risparmiare sui consumi allunghiamo i tempi di ammollo in acqua e utilizziamo la vecchia e cara pentola a pressione. 

Certo, non sempre abbiamo il tempo di cucinare, e allora vanno benissimo anche i legumi in scatola e le verdure surgelate, il prezzo si alza un po’ ma rimangono alimenti sani e tuttavia economici. Inoltre, cerco di fare sempre caso allo spreco: quante volte compriamo in eccesso e poi ci troviamo a buttare nel cestino? Lista della spesa e menù settimanale di base sono splendide idee per acquistare in modo consapevole, limitando il surplus. 

Infine, riadattiamo le ricette sussurrando al frigo: nella torta salata ci andrebbe la zucchina ma in casa abbiamo solo carote? Improvvisiamo, per non sprecare proprio nulla, e gli avanzi vanno dritti in freezer. Provare per credere: basta un mese in cui si tengono a mente questi consigli e il risparmio è assicurato. 


Una domanda che farà la gioia di ogni persona smemorata: qual è la tua perfetta ricetta antispreco? 

Ne ho tante, in primis adoro trasformare il pane “vecchio” in crostini! Basta tagliarlo a cubetti, condirlo con olio, sale e le spezie preferite (anche in più varianti) e poi far saltare tutto in padella. 

Nella mia cucina non possono mancare le polpette, geniale escamotage per riutilizzare avanzi di verdure e legumi: basta frullare tutto e aggiustare la consistenza con del pangrattato per vedere compiersi la magia.

E infine, le bucce: quelle di carote, patate o asparagi in genere si buttano, ma sono buonissime fritte (sì, anche nella friggitrice ad aria). 


Bonus. Sei Imperatrice dell’Universo per un giorno: qual è la prima cosa che fai?

Il mio cuore dice “rendo l’ascolto di Taylor Swift obbligatorio per legge”, ma la mia testa sussurra qualcosa di molto più serio e importante. Al di là del veganismo credo che sia una necessità insegnare davvero l’educazione alimentare, con un occhio di riguardo anche ai temi della diet culture e dei DCA. 

Cucinare e nutrirci è un vero e proprio atto politico, pratico, quotidiano e potentissimo. Per questo penso che dovremmo insegnare nelle scuole a conoscere a fondo gli alimenti e le filiere produttive non per diventare tutti chef, semplicemente per nutrirci con maggior consapevolezza e cura di noi stessi e del pianeta. 

E poi, magari, riusciremmo anche a liberarci degli stereotipi, perché è nella conoscenza limitata che si annida il misticismo dei “superfood”, di questa o quell’altra dieta, della narrativa sbagliata che ci sussurra "questo cibo è sano", “quest’altro è veleno”. 

Il cibo tocca tutti gli ambiti: la nostra sfera intima ed emotiva, la salute, l’ambiente, l’economia. Ogni volta che mettiamo un alimento nel piatto stiamo spostando la lancetta verso qualcosa, e allora che sia qualcosa che conosciamo a fondo e in cui crediamo. 

Insomma, credo che l’educazione alimentare vera e pratica sarebbe un ottimo punto di partenza per sognare una società più inclusiva, sana e sostenibile. Dopotutto non servirebbe neanche diventare Imperatrice dell’Universo, basterebbe molto poco per attuarla, no?