Il mio cuore dice “rendo l’ascolto di Taylor Swift obbligatorio per legge”, ma la mia testa sussurra qualcosa di molto più serio e importante. Al di là del veganismo credo che sia una necessità insegnare davvero l’educazione alimentare, con un occhio di riguardo anche ai temi della diet culture e dei DCA.
Cucinare e nutrirci è un vero e proprio atto politico, pratico, quotidiano e potentissimo. Per questo penso che dovremmo insegnare nelle scuole a conoscere a fondo gli alimenti e le filiere produttive non per diventare tutti chef, semplicemente per nutrirci con maggior consapevolezza e cura di noi stessi e del pianeta.
E poi, magari, riusciremmo anche a liberarci degli stereotipi, perché è nella conoscenza limitata che si annida il misticismo dei “superfood”, di questa o quell’altra dieta, della narrativa sbagliata che ci sussurra "questo cibo è sano", “quest’altro è veleno”.
Il cibo tocca tutti gli ambiti: la nostra sfera intima ed emotiva, la salute, l’ambiente, l’economia. Ogni volta che mettiamo un alimento nel piatto stiamo spostando la lancetta verso qualcosa, e allora che sia qualcosa che conosciamo a fondo e in cui crediamo.
Insomma, credo che l’educazione alimentare vera e pratica sarebbe un ottimo punto di partenza per sognare una società più inclusiva, sana e sostenibile. Dopotutto non servirebbe neanche diventare Imperatrice dell’Universo, basterebbe molto poco per attuarla, no?