PARLIAMONEN
10 aprile 2025

“Ha provato a spegnere e riaccendere?” Sì, è una delle frasi pronunciate più spesso dai tecnici – informatici e non – di tutto il mondo. E sempre sì, di solito funziona. Forse non risolverà alla radice il problema del tuo elettrodomestico, ma gli darà una botta tale da far “spegnere” tutto, compreso l’errore. Il punto è che questa soluzione, per quanto indolore, non è adatta a ogni elettrodomestico e a ogni suo svalvolamento. La buona notizia, in compenso, è che molti guasti arrivano da problemi comuni, tendenzialmente risolvibili senza una laurea in ingegneria.

Quello che vorremmo fare con questo articolo è capire a cosa sono dovuti i guasti più frequenti, come puoi far vivere più a lungo il tuo elettrodomestico preferito e cos’è questa storia dell’obsolescenza programmata.


Hai presente il raffreddore?

Fai fatica a respirare, senti la testa rimbombare e anche l’equilibrio non è dei migliori. Insomma, avere il naso intasato può farti sentire un po’ un rottame. Immagina, quindi, come deve sentirsi un elettrodomestico con un filtro completamente intasato. La polvere e i residui che vanno ad accumularsi lì o tra i meccanismi sono una delle cause principali dei guasti e dei blocchi. Quando la lavatrice o l’asciugatrice smettono di funzionare in fase di scarico, per esempio, questo spesso dipende dal qualcosa che è rimasto incastrato nel filtro. Oppure, sempre parlando dell’asciugatrice, un filtro sporco può abbassare la capacità di assorbire l’umidità dai panni. Stessa cosa vale anche per l’aspirapolvere che, tra l’altro, rischia di surriscaldarsi eccessivamente se deve combattere con un filtro così sporco. La lavastoviglie, invece, potrebbe essere intasata dal cibo residuo o – ancora peggio – dal calcare in eccesso. Se i piatti ti sembrano un po’ più sporchi dopo il lavaggio, potrebbe essere proprio colpa del filtro.

A proposito di pulizia: quando si parla di condizionatori, tenere sotto controllo il filtro prima di utilizzarli (sia in estate che in inverno) non fa solo bene all’elettrodomestico, ma anche all’aria che verrà sparata nelle stanze in cui ti trovi. Ultimo ma non per ultimo c’è lui, il frigo. In questo caso un filtro sporco o intasato non gli permetterà di raffreddarsi correttamente. La cosa peggiore è che te ne accorgerai perché il frigo non sarà più capace di smaltire l’acqua di condensa e inizierà a perdere acqua dallo scaffale più basso, dove solitamente si trova un buchino che fa, per l’appunto, da filtro. Lo sappiamo, la manutenzione è una noia e sembra non ci sia mai tempo per occuparsene. Il lato positivo, però, è che non devi pulire i filtri dopo ogni singolo utilizzo: puoi fissarti un momento ogni tot mesi o tot utilizzi. Così regalerai qualche anno di vita in più al tuo elettrodomestico. 


Occhio all’impianto

Un’altra cosa che fa abbastanza male ai tuoi elettrodomestici è spegnersi improvvisamente quando stanno lavorando. Un’interruzione improvvisa può avere un grosso impatto sui circuiti di controllo, sui condensatori e sulle schede, e la gravità del problema è direttamente proporzionale alla frequenza con cui viene utilizzato un elettrodomestico. Per spiegarci meglio: il frigo o un congelatore sono sempre in funzione, quindi spegnersi improvvisamente avrà un impatto maggiore sulla loro “salute”. Una cosa che può evitare di esporre i tuoi aiutanti casalinghi a questi rischi è scegliere di staccarli quando non sono in uso: in questo modo eviti di esporli agli sbalzi della corrente e, in generale, eviti il consumo degli stand-by. Un’altra cosa che può salvare gli elettrodomestici è capire se la potenza del tuo impianto è adatta a casa tua: se la luce salta spesso quando usi almeno due elettrodomestici energivori (tipo, forno e lavastoviglie), allora potresti dover aumentare la potenza. In alternativa, qualcosa potrebbe non andare con l’impianto elettrico. In questo caso, però, è meglio parlarne con chi se ne occupa per lavoro.


Piccoli pezzi, grandi rogne

A volte il guasto può dipendere da pezzi che, per difetti di fabbrica o per un’installazione scorretta, possono dare problemi. Quali sono gli indizi per capire se si tratta di un problema del genere? Con lavatrice, lavastoviglie e asciugatrice, l’elettrodomestico va in blocco per evitare che l’acqua faccia ancora più danni: in quei casi va risolto il problema a monte e poi riavviato l’elettrodomestico per rimetterlo in funzione. Negli altri casi, invece, è più complicato da capire: il forno potrebbe non scaldare a sufficienza, e viceversa il frigo; il computer potrebbe solo non avviarsi velocemente o bloccarsi spesso o l’aspirapolvere non avviarsi affatto. In tutte queste occasioni, il mitico “spegni e riaccendi” non si nega mai. Oppure, se si parla di computer ed elettrodomestici con programmi particolarmente moderni, potrebbe essere necessario un aggiornamento del sistema. Se nemmeno questo dovesse funzionare, chiamare una persona esperta potrebbe essere la cosa migliore da fare.


“Tanto è tutta colpa dell’obsolescenza programmata”

Se non ne hai mai sentito parlare, un po’ ti invidiamo. Di fatto, è la strategia per cui certi elettrodomestici – o prodotti, in generale – non sono costruiti per durare, così da mantenere artificialmente in vita la produzione industriale. È una cosa conclamata che ha avuto la sua storia, ma di recente alcuni ricercatori norvegesi hanno cercato di capire quanto fosse ampio il divario tra la percezione dell’obsolescenza programmata e l’effettiva vita degli elettrodomestici. Il risultato è che solo due elettrodomestici hanno avuto una vita più breve degli altri nel decennio 1990/2000 – lavatrice e forno – ma, la ricerca suggerisce che ci siano molteplici cause difficili da separare: per esempio parlano di pezzi di ricambio più fragili (ma anche più economici, quindi più accessibili), un utilizzo più frequente o l’aumento delle componenti elettroniche rispetto a quelle meccaniche. Al netto della percezione, però, risolvere le più “meccaniche” di queste cause aiuterebbe a risolvere un problema molto concreto: lo smaltimento di rifiuti ingombranti. Anche qui, una buona notizia: l’Unione europea si sta muovendo proprio per cercare di garantire degli standard minimi ed evitare che la produzione dei rifiuti sia più alta delle nostre capacità di gestirli. Incrociamo le dita.