FACCIAMO COSE
28 ottobre 2021

 

Più guardiamo Emilio giocare al Fanta, più troviamo cose in comune con la giungla dell’energia. Proprio come chi tenta di capirci qualcosa di luce e gas, anche chi prova a schierare una squadra deve affrontare una serie di variabili nel corso del campionato: infortuni, giocatori che rendono meno di quanto ci si aspettasse, cose così. Tuttavia ci sono due momenti della stagione in cui queste variabili sono prevedibili, addirittura aggirabili.

La prima è l’asta principale, che in genere arriva dopo parecchi giorni spesi tentando di fissare la data buona per tutti: un momento catartico in cui si fa appello a tutto il proprio zen. Poi c’è l’insieme di pit-stop necessari a dare nuova linfa alla competizione: gli scambi e le aste di riparazione.

 

 

A proposito di aste

Il Malandrino ci ha spiegato che, durante questi momenti, devi avere due capacità non da poco: la flessibilità di una molla e la resistenza dell’acciaio. In pratica – per usare una parola che non usa nessuno – devi essere resiliente. I tempi di un’asta a rilancio possono essere estremamente lunghi (va dalle 4 alle 6 ore), e solo chi riesce a mantenere la lucidità può portare a casa l’affare. Durante la fase “interlocutoria”, cioè mentre più squadre stanno facendo offerte per un calciatore che non ti interessa, per esempio, puoi approfittarne per metterti nel tuo angolino e adattarti alla forma che prendono gli eventi. Puoi stabilire – o ristabilire – le tue priorità rispetto alla lista dei giocatori, le scommesse che vuoi fare lungo il percorso e quale patrimonio altrui rovinare a forza di rilanci. In tutto questo la parola d’ordine è una sola: controllo. Fai le tue considerazioni in maniera oculata e fidati delle valutazioni sui calciatori che per te sono fondamentali. 

 

Un personaggio dei fumetti che cerca di rimanere calmo mentre tutti gli toccano la faccia

 

“Bello, ma se non ci riuscissi?”

Puoi sempre tentare la sorte con la busta chiusa, cioè l’imprevedibilità totale fatta asta: per usare le parole di Emilio, in questo caso “ogni strategia che avevi messo su va a farsi benedire”. È il momento più temuto, perché ti viene chiesto di fare un’offerta al buio per un calciatore senza conoscere le valutazioni e le offerte altrui. Oltre a non sapere quanto abbiano pensato di sganciare gli altri partecipanti, hai anche un tempo breve per decidere cosa fare. Questo è il momento in cui la tua famosa resilienza deve spingere come se non ci fosse un domani. Esempio: devi comprare tre portieri.

In una classica asta a rilancio sai già quali di loro vengono assegnati e quali restano liberi, e sai pure quanto costano. In un’asta a busta chiusa, invece, fai un’offerta al buio per quanti di loro sono previsti per la tua rosa: se il limite è 3, puoi fare un’offerta solo per 3 portieri, non uno di più. Devi sperare, quindi, che la tua valutazione sia la più alta fra tutte e che gli altri puntino su scelte diverse, nel caso in cui i tuoi obiettivi sfumino al primo giro. Estendi questa descrizione a tutta la rosa e tieni presente che puoi fare solo 25 offerte (25 è il numero di giocatori per squadra). Questa è l’asta a busta chiusa. 

 

Puoi uscirne comunque vincente

Butta giù una lista di “affari”, cioè tutti quei calciatori che alla prima tornata vengono snobbati in favore dei grandi nomi: aggiudicarseli prima del tempo può darti un grande vantaggio. Attenzione, però, a non esagerare: questa strategia potrebbe portarti a una rosa molto squilibrata. A Emilio, per esempio, è andata così. Lega Flaschenpost: 10 partecipanti, modalità classica, busta chiusa, 500 crediti a disposizione. Nella prima tornata, Emilio decide di puntare principalmente su Abraham, João Pedro e Maignan, offrendo 133 per il primo, 68 per il secondo, 49 per il terzo più altri calciatori per completare dei settori.

Al termine della tornata, si aprono le buste e si decide la stagione in pochi minuti. Abraham va via a 134, João Pedro a 72 e Maignan a 51: 3 giocatori persi in un solo colpo. Nel frattempo Immobile – tre volte capocannoniere della Serie A – viene comprato per soli 3 crediti dalla stessa squadra che si è accaparrata Abraham. Nel marasma generale, la strategia di chi ha buttato lì una manciata di crediti puntando sul “non si sa mai” ha premiato. Emilio non l’ha presa bene.

 

Per la cronaca

Puntare le proprie risorse su qualcosa che non si sa bene come andrà a finire non piace a nessuno, neanche a un Fantacalcio Specialist. È come quando paghi una bolletta non capendo bene per cosa: per fortuna, in entrambi i casi, con un po’ di buon senso puoi evitare le fregature e portare a casa il risultato.