In Italia ci sono mediamente tra le 1800 (al nord) e le 2500 ore (al sud) di sole l’anno. In Danimarca la media è di 1780 ore. Verrebbe da dire “perché il fotovoltaico non è ancora diventato la nostra divinità preferita?”.
Vorremmo stare a elencarti tutti i motivi economici, politici, burocratici, sociologici e di buon senso che governano certe scelte, ma servirebbe più spazio e – forse – non siamo neanche noi le persone giuste per farlo.
A onor del vero c’è un caso italiano del 1921: in Alto Adige, il comune di Funes inaugurò la Società Elettrica Santa Maddalena: nonostante lo scetticismo di molti, la società tirò dritto producendo sempre più energia per sempre più persone e da allora non ha mai smesso. Oggi ricava elettricità dal fotovoltaico, l’idroelettrico e le biomasse, vende le quantità in eccesso e investe il ricavato in progetti per il territorio.
A oggi il nostro Paese conta circa 100 comunità energetiche, principalmente al nord. Sono regolate dall’articolo 42 bis del Decreto Milleproroghe e dovrebbero essere ulteriormente incentivate dal Decreto attuativo degli interventi alle CER, che prevede benefici economici per 20 anni. Uno studio del Politecnico di Milano stima che, in 5 anni, si potrebbe arrivare ad avere 40.000 comunità energetiche in Italia.