GREEN E AMBIENTE
06 ottobre 2021

Hai mai pensato all'energia che usi quando cucini e se una cottura può aiutarti a risparmiare? Se sì, mettiti in fila: c’eravamo prima noi. Ci siamo fatti questa domanda parecchie volte, e abbiamo deciso di darci una risposta precisa.  

Scrivere queste righe ha richiesto un gran da fare in cucina, quindi ci siamo fatti aiutare da gente che, al contrario di noi, coi fornelli riesce a fare meraviglie: gli amici di Chef in Camicia. Come dire, se devi fare uno studio approfondito, meglio tirarne fuori qualcosa di buono.  

 

Homer dei Simpson prova a cucinare

 

Abbiamo chiesto ai consumi di mettersi in posa

E scattato una bella fotografia: il nostro Osservatorio sugli sprechi energetici e Chef in Camicia hanno tirato giù un’analisi dei consumi su diverse tipologie di cottura: frittura, bollitura, cottura in padella, pentola a pressione, microonde, forno, sottovuoto e griglia elettrica (per le cotture in padella e pentola ci riferiamo a quelle fatte con piastra a induzione). Abbiamo considerato la cottura di un solo alimento, quello che nonna ti raccomanda di tenere sempre in casa insieme alle uova e agli odori: la patata. Si presta a ogni tipo di cottura ed è a prova di incapaci. 

 

Ne è emersa una classifica che ti piacerà

Un po’ meno al tuo fegato, però. 

  • Il metodo più parsimonioso per cuocere la suddetta patata è la frittura: con soli 3 minuti di cottura e 30 wattora è il modo più rapido e amico del contatore. Come direbbero a Roma, poi, “fritto è bono tutto”: se vuoi diminuire il rischio per le tue coronarie puoi provare con la friggitrice ad aria (che cuoce i cibi usando l’aria calda e li rende croccanti come se fossero fritti). La salute ti ringrazierà, i consumi meno: balzerebbero a 233 wattora per 10 minuti di cottura. 

  • Seconda classificata è la pentola a pressione, tornata sulla cresta dell’onda direttamente dagli anni ’50: la cottura è salutare e veloce, una patata impiega solo 15 minuti consumando 150 wattora. 

  • A metà classifica si piazza il microonde. Anche se non è proprio il miglior amico dei consumi, impiega soltanto 10 minuti per cuocere la nostra patata, usando 167 wattora.

  • A pari merito, in quarta posizione, ci sono due dei metodi più utilizzati: le patate bollite in pentola o cotte in padella. In entrambi i casi, per una cottura completa, ci vogliono 30 minuti: questo si traduce in 300 wattora di consumo. Non proprio il massimo del risparmio, diciamocelo. 

  • Se stai pensando di grigliare le patate, o peggio ancora di cuocerle al forno, sappi che sono i due metodi più “energivori”. La griglia elettrica, per 15 minuti di cottura, inghiotte 425 wattora; il forno – reggiti – arriva a 800 wattora per 40 minuti di cottura. Tuttavia, c’è un modo per fargli dimezzare i tempi e i watt necessari (da 1200 a 500), abbassando il consumo a 167 wattora: cuocere i cibi sottovuoto.

Per farla breve: da oggi friggeremo un po’ più a cuor leggero.