Senza sarebbe un po’ difficile spiegare perché questa notizia è così interessante. In Italia infatti, in questo momento, esistono impianti che sfruttano fonti rinnovabili con una potenza complessiva di 76,6 gigawatt: andando più nel dettaglio 37,1 gigawatt sono stati fotovoltaici e 13 gigawatt eolici. Nel 2024, però, questa potenza è cresciuta 7,5 gigawatt. Nello stesso anno è anche aumentata la disponibilità di impianti di accumulo, tra cui le batterie che si possono installare a casa per garantire l’autoconsumo. Per essere precisi, parliamo di 730.000 nuove installazioni per una potenza di 5,5 gigawatt.
Questa crescita ha fatto aumentare la produzione di energia elettrica pulita del 13,4% rispetto al 2023, che potrebbe sembrare poca cosa rispetto a un aumento di quasi il 30% della capacità degli impianti, sempre stando al rapporto di Terna. La ragione di questo rapporto sta nel fatto che gli impianti che utilizzano fonti rinnovabili producono energia “a intermittenza”, cioè non hanno una produzione continua che possa garantire, a confronto, gli stessi risultati di una centrale a carbone che può – idealmente – andare a pieno regime ogni giorno dell’anno.
Diversificare e aumentare il numero degli impianti, però, può aiutare a compensare la discontinuità delle fonti rinnovabili. Se infatti guardiamo il mix energetico italiano – cioè l’insieme delle fonti che utilizziamo per generare elettricità – del 2024 possiamo vedere che l’energia ricavata da fonti fossili è scesa del 6,2% per la dismissione di alcune centrali alimentate a carbone. Sempre secondo una stima di Terna, questo avrebbe ridotto l’emissione di CO2 di circa 8 Mt.