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05 aprile 2024

In tutta onestà, come ti sentiresti se dovessi parlare di un parametro così inutile e confusionario che pure l’ARERA ha deciso di toglierlo dalle bollette? Peccato però che molte persone siano ancora affezionate al costo medio unitario, così abbiamo deciso di spiegare cos’è e perché non serve davvero. Allaccia le cinture, termini tecnici in arrivo.  


Un tentativo di definizione

Il costo medio unitario della materia energia è, secondo chi fa le regole, il risultato in €/kWh o €/Smc della “Spesa energia” divisa per la quantità di luce o gas fatturati nel periodo delimitato dalla bolletta. Attenzione a non confonderlo con il costo medio unitario della bolletta, che invece ti chiede di dividere tutto il valore della bolletta – comprese tasse, imposte e altri costi fissi – per il consumo fatturato nel periodo di tempo indicato. Il risultato di questo calcolo, infatti, ti aiuta a capire il prezzo lordo reale dell’energia che stai utilizzando.

In entrambi i casi, però, non è esattamente il più utile dei dati per fare un paragone tra i fornitori. 


Perché non serve per farti i conti

Il costo medio unitario della materia energia tiene fuori dal conteggio tutte quelle imposte e quelle tasse uguali per ogni fornitore che – nel momento in cui scriviamo – compongono il 46% della bolletta di un cliente tipo luce e il 48% della bolletta di un cliente tipo gas. In parole povere, il costo medio unitario fa i conti senza l’oste.

Il costo medio unitario della bolletta, invece, non tiene conto del fatto che tasse e imposte cambiano ogni tre mesi. L’ARERA, infatti, le adegua in base all’andamento di mercato. Un periodo limitato, quindi, non ti darà mai un valore affidabile e costante nel tempo – cosa molto utile sia per chi ha bloccato il prezzo che per chi ha scelto il variabile.

In più, prendendo in esame i consumi, entrambi i “costi medi unitari” variano da persona a persona. Questo renderebbe impossibile fare un confronto sui prezzi offerti dai diversi fornitori.


Cose utili, ma per davvero

Se vuoi fare un confronto sensato, ti consigliamo due strade:

  • cercare “l’indicatore sintetico di prezzo” nella tua bolletta: è la voce che ha sostituito il costo medio unitario e che può aiutarti a confrontare i prezzi – fissi o al PUN, cioè il prezzo variabile dell’energia – dei diversi fornitori;

  • fare il confronto con la spesa annua. Se sei con NeN, ti basterà moltiplicare la tua rata per 12; se hai delle bollette “a consumo”, somma quello che hai ricevuto in un anno. In questo modo ti potrai rendere conto se – al netto di tutti i costi fissi – il prezzo della materia prima delle tue bollette è in linea col mercato o no.