LUCE E GAS
24 ottobre 2025

Un bel po’ di anni fa girava la notizia della “straordinaria invenzione” del motore ad acqua, affossata dalle potenti lobby del petrolio. Il suo creatore, Stanley Mayer, sarebbe stato ostracizzato e ucciso dalla sopracitata lobby e le sue scoperte screditate, tutto questo per permettere alle auto alimentate da combustibili fossili di continuare a esistere (non si sa perché nessuno abbia preso di mira chi ha inventato il motore elettrico, ma vabbè). Ora, che quella di Mayer fosse una truffa è stato provato da un tribunale, ma la sua storia ha sicuramente lasciato un misto tra scetticismo e sospetto nelle persone quando si parla di metodi alternativi per fare camminare le macchine.

Insomma, ti capiamo se la storia di Aircela – la società che produce benzina dalla CO2 presente nell’aria - sembra fantascienza. Possiamo confermarti, invece, che è tutto vero: Aircela esiste, funziona e verso la fine del 2025 vorrebbe far partire una produzione su larga scala. 

Ma è davvero una rivoluzione? Capiamolo insieme.

 

Basta un poco di chimica

Anche se non vogliamo scendere troppo nel tecnico, è interessante capire come funziona Aircela per vedere che tipo di impatto potrebbe avere sul magico mondo dei combustibili. Per produrre la benzina ad Aircela servono tre cose: aria, acqua ed elettricità. Mia ed Eric Dahlger, la coppia che ha inventato il dispositivo, ha sviluppato il meccanismo di cattura del biossido di carbonio a partire dalle teorie di Klaus Lackner, fisico del Center for Negative Carbon Emissions dell’Arizona State University. Un meccanismo a base di idrossido di potassio cattura la CO2, la pulisce e la restituisce pura al macchinario. Nel frattempo, si ricava dell’idrogeno dall’elettrolisi dell’acqua e lo si combina con la CO2 per ottenere metanolo, che verrà trasformato in benzina secondo il processo MTG (Methanol-To-Gasoline). La benzina verrà poi raccolta in una tanica collegata a una pompa, disegnata esattamente come quelle dei distributori di benzina che conosci.

 

“Ma funziona su tutti i motori?”

Pare proprio di sì: non vanno fatte modifiche per utilizzarla, perché alla fine della fiera si tratta di benzina “normale”. Aircela, poi, può funzionare anche “fuori dalla rete”, nel momento in cui viene collegata a una batteria. Questa versatilità e il fatto che i suoi pezzi siano stati costruiti per essere montati e smontati con facilità rende il macchinario perfetto per essere utilizzato in posti poco serviti o in aree di emergenza, dove trovare carburante è indispensabile e complicato nello stesso momento. Per finire, Aircela riesce a catturare almeno 10 kg di CO2: insomma, si dà da fare.

 

Troppo bello per essere vero?

Diciamo che ci sono validi motivi per moderare l’entusiasmo. Come prima cosa, infatti, Aircela è l’ultimo di una lunga serie di macchinari che sono riusciti a ricavare benzina da acqua e CO2. Gli altri macchinari, però, avevano un rapporto costi/benefici troppo alto, così la tecnologia non ha mai veramente preso piede. Aircela spera di riuscire lì dove i suoi predecessori hanno fallito, dedicandosi a un mercato molto specifico – come dicevamo, zone dov’è difficile recuperare benzina. Questo vuol dire, però, che la rivoluzione dei carburanti per chi usa l’auto in città è piuttosto lontana. Tra l’altro, la benzina di Aircela continuerà a emettere gas serra durante il processo di combustione: anche se è un carburante senza zolfo, metalli pesanti ed etanolo, sempre un carburante rimane. Un’ultima cosa importante da sottolineare è che il macchinario non possiede dei pannelli fotovoltaici che gli permettono di essere completamente autosufficiente nella produzione dell’elettricità che serve a far partire l’elettrolisi. Questo vuol dire che, se si collega Aircela a un impianto che produce energia elettrica utilizzando il gas, la benzina non sarà più “a zero emissioni”.

Senza voler spaccare il capello, questa rimane comunque una gran notizia: arrivati qui, non ci resta che tenere d’occhio gli sviluppi di questa tecnologia e vedere dove questa scommessa porterà il futuro dei combustibili.