LUCE E GAS
31 ottobre 2022

Il mondo dell’energia è in un momento particolare. La liberalizzazione non si è ancora conclusa e l’ARERA, cioè l’autorità amministrativa indipendente che regola e supervisiona il settore, sta facendo di tutto per agevolare il passaggio dei consumatori dal mercato tutelato a quello libero. In quest’ottica, nel marzo 2018 impose a ogni fornitore del mercato libero di introdurre un’offerta che avesse delle condizioni contrattuali identiche per ognuno. Arricchendo la lista degli acronimi che tanto piacciono alla pubblica amministrazione, decise che questa offerta “standard” si sarebbe chiamata PLACET, cioè “Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela”.

 

Le principali caratteristiche delle offerte PLACET

Le PLACET sono riservate a clienti domestici, ai condomìni con uso domestico e alle piccole imprese. Ogni fornitore deve offrirne almeno due: una a prezzo fisso e una a prezzo variabile. Il prezzo viene definito dal fornitore e comprende sia una quota annua fissa che una quota legata ai consumi (quest’ultima espressa in €/kWh ed €/Smc). Le condizioni economiche vengono aggiornate ogni 12 mesi, mentre quelle contrattuali, come abbiamo detto sopra, sono decise dall’ARERA, che stabilisce ad esempio che il contratto non debba mai avere una scadenza; si dice perciò che è “a tempo indeterminato”.

 

Un'illustrazione piena di orologi che ballano

 

I pregi delle offerte PLACET

Il principale pregio delle offerte PLACET è la trasparenza. Dal momento che è l’ARERA a definire la struttura dei prezzi, i fornitori non possono inserire le famose “componenti di spesa aggiuntive” di cui ci ritroviamo spesso a parlare.

 

I difetti delle offerte PLACET

Per come sono strutturate, le PLACET spingono le persone a scegliere il fornitore soltanto sulla base del prezzo. Questo può fare passare in secondo piano tutte le altre caratteristiche dell’offerta, tra cui il fatto che l’energia sia verde o meno. A nostro avviso, standardizzare le clausole contrattuali e permettere solo una competizione sul prezzo può far pensare ai clienti che questa sia l’unica cosa da valutare, nella scelta di un fornitore di energia. Ciò rischia di avere un effetto collaterale sul mercato libero: le pratiche poco trasparenti di alcuni operatori, infatti, nascono proprio dall’esigenza di apparire più convenienti degli altri.

Per questo noi abbiamo scelto di muoverci nella direzione opposta, cercando di spiegare che il prezzo, per quanto importante, non è tutto; che è cioè accettabile pagare qualche euro in più all’anno per avere un servizio meno inquinante, più trasparente, semplice da utilizzare e da capire, con una rata fissa che ti dice esattamente quanto spendi. Con le offerte PLACET ogni fornitore diventa uguale all’altro e noi non vogliamo essere come gli altri, vogliamo essere migliori – altrimenti perché fare tanta fatica?

Lo stesso ragionamento vale anche per i nostri concorrenti. Il principale vantaggio del mercato libero è che le centinaia di fornitori che ci lavorano sono costrette a inventarsi qualcosa per farsi notare, che sia fare uno sconto di benvenuto ai nuovi clienti o offrire un particolare servizio aggiuntivo; con le PLACET non possono fare niente di tutto questo.

 

“Come stanno andando le PLACET?”

Da quello che sappiamo, non benissimo. A dircelo sono gli ultimi dati messi a disposizione dall’ARERA. Questo si spiega, in parte, col fatto che queste offerte non sono quelle più spinte commercialmente dai fornitori. Anche noi, proprio per permetterci di evidenziare le nostre specificità, abbiamo scelto di non basare la nostra spinta commerciale sulle PLACET. Ma anche per via delle ragioni viste sopra: sono offerte che, in molti casi, risultano semplicemente poco vantaggiose.