LUCE E GAS
18 novembre 2022

Avvertenza: questo articolo contiene termini tecnici. In alcuni momenti, l’abbondanza di acronimi potrebbe causarti mal di testa. Se succede, stringi i denti. Ti daremo tutto l’aiuto possibile.

Simpatico personaggio che mostra gli indici in segno di supporto

 

Se il tuo fornitore opera sul mercato libero, è possibile che tu stia sostenendo spese di cui non sei a conoscenza. Intendiamoci: non si tratta di una truffa. Da qualche parte, nel contratto che hai firmato, sono tutte scritte: magari in piccolo, ma scritte. Il fatto è che pochissimi, nel mondo reale, sanno com’è fatta una bolletta. E siccome è impossibile difendersi da qualcosa che non si conosce, per scoprire quanto stai pagando dobbiamo partire da qui.

 

Com’è fatta una bolletta?

Semplificando, una fattura luce o gas si compone di queste cinque voci:

- la spesa per la materia prima (energia elettrica o gas naturale);
- la spesa per il trasporto e la gestione del contatore;
gli oneri di sistema;
- le altre partite;
le imposte.

Le voci in corsivo sono uguali per tutti i fornitori, compresi quelli del mercato tutelato (le prime due sono definite da un’autorità indipendente che si chiama ARERA, mentre le imposte le stabilisce lo Stato). Di conseguenza, eventuali costi extra saranno inseriti nella "spesa per la materia prima" o nelle "altre partite".

 

Zach Galifianakis è alle prese con una serie di formule complicate.

 

Andiamo a vedere meglio

La spesa per la materia prima è costituita dalla somma di tante piccole voci di costo, sia fisse che variabili. Più precisamente, nella bolletta della luce paghi:


- il prezzo dell’energia. Viene scelto dal fornitore e copre il costo sostenuto per acquistare l’elettricità dalle centrali. Questo è il famoso prezzo al kWh che viene pubblicizzato sui siti, e l’unico su cui di solito si fanno i confronti; a volte viene chiamato “corrispettivo luce”.

- il prezzo del dispacciamento. Serve a mantenere la rete elettrica in equilibrio. Sul mercato libero questo valore può essere scelto dal fornitore. Noi lo applichiamo per come è definito dal – preparati al legalese – “Testo Integrato del servizio di dispacciamento (TIS)” approvato da ARERA, che tiene conto delle perdite di rete. A marzo 2023, è di {#lightDispatchingPricePlaceholder} €/KWh.

- la quota fissa di vendita Luce. Questo è il nome che diamo noi all’importo per i costi di commercializzazione di vendita al dettaglio. Nel nostro caso sono {#pcvPlaceholder} €/anno.

- il corrispettivo mercato capacità. È un costo che serve a mantenere il mercato efficiente, in modo che il sistema elettrico possa soddisfare i picchi di domanda. Il valore corrisponde a quello definito dall’ARERA, che viene aggiornato ogni tre mesi e pubblicato all’inizio di ogni trimestre. Da marzo 2023 è pari a 0,005214 €/KWh.

- il prezzo della componente di dispacciamento (“DispBT”), che riduce il costo della bolletta, perché ha un valore negativo pari a {#lightDispatchingCompPlaceholder} €/anno.

Non è un caso quindi che alcuni fornitori parlino principalmente di prezzo della materia prima: lo scrivono in grande, lo scontano e ti spingono a confrontarlo con quello dei concorrenti. Tendono a non parlare, invece, di tutte le altre componenti inserite nel contratto. Possono dunque impostare un prezzo della materia prima incredibilmente basso – ad esempio 0,0310 €/kWh – ma compensare aumentando alcune delle voci che abbiamo appena visto.

 

What?

 

Lato gas cambiano le componenti, ma non la sostanza. Nella bolletta dovresti trovare:


- il prezzo della materia prima gas. Corrisponde al costo che il fornitore sostiene per acquistare il gas che poi rivende. Viene scelto dal fornitore ed è espresso in €/Smc (Standard metro cubo); a volte viene chiamato “corrispettivo gas”.

- la quota di vendita al dettaglio (QVD). Ha lo stesso "ruolo" della PCV, ma per il gas. Su questo, i fornitori possono applicare un importo scelto da loro: il nostro è di 160 €/anno.

Nelle altre partite si inseriscono invece i costi una-tantum, come gli interventi tecnici. Questi ultimi sono fatturati dal distributore, ma il fornitore può chiederti anche delle spese per la gestione della pratica.

 

Ti avevamo detto che una lente d'ingrandimento sarebbe tornata utile

 

In conclusione: come puoi scoprire se stai pagando costi nascosti?

L’unico modo è prendere il contratto e sommare tutti i costi visti sopra. Potrebbero avere gli stessi nomi che abbiamo riportato, ma anche chiamarsi nei modi più disparati (“corrispettivo per gestione energetica”, “sbilanciamento per servizi di vendita” e così via: l’unico limite è la fantasia). Per andare sul sicuro, considera ogni voce espressa in €/kWh, €/Smc o €/anno. Se non hai con te il contratto puoi guardare nella bolletta, ma tieni presente che solitamente viene inviata in una versione “sintetica”, in cui le singole voci non sono riportate. Esiste però una bolletta più completa, chiamata “di dettaglio”: puoi richiederla al fornitore o trovarla nella tua area personale.

 

Invece che di prezzo, noi parliamo di “spesa annua”

Anche noi decidiamo il nostro prezzo, ma non lo abbassiamo in modo esagerato per poi gonfiare certi importi scritti in piccolo. Inoltre manteniamo gli altri costi allo stesso livello del mercato tutelato, e non ti facciamo pagare spese poco trasparenti. Infine, grazie alla rata fissa, con noi puoi sapere quanto spenderai in un anno ancora prima di sottoscrivere il contratto. Con buona pace degli acronimi.