LUCE E GAS
08 giugno 2023

Nelle ultime settimane si parla abbastanza intensamente di cosa succederà al mercato delle auto nel 2035, anno in cui l’UE ha previsto che tutte le nuove vetture in arrivo sul mercato siano a emissioni zero, in modo tale che entro il 2050 si possa arrivare ad avere un settore dei trasporti senza l’annoso problema della CO2. Tutti gli indizi dicono che le auto elettriche saranno il principale motore – scusa il gioco di parole – di questa rivoluzione, perché al momento sembrano essere l’alternativa con i costi di proprietà più bassi. Per esempio, produrre benzina verde o idrogeno a oggi è più costoso. 

Più questa data si avvicina, più montano le polemiche su quello che è visto da alcuni come un cambiamento epocale, da altri come una misura drastica, da altri ancora come una soluzione che porterà nuovi problemi. 


“Cosa hanno fatto di male le auto elettriche?”

Gran parte delle discussioni in corso si concentra proprio sui motori elettrici e su quelli che sarebbero i loro limiti. Vediamone alcuni.

  1. L’autonomia limitata: le persone sono preoccupate per la distanza che possono percorrere le auto elettriche con una singola carica. Nonostante i progressi tecnologici, le auto elettriche effettivamente hanno un’autonomia ridotta rispetto ai veicoli a combustione interna. Questa limitazione può essere un problema, per esempio, per chi viaggia su lunghe distanze. 

  2. Le infrastrutture di ricarica: sono poche e ancora in fase di sviluppo in molti Paesi. La mancanza di punti accessibili e i tempi molto lunghi di ricarica sono visti come un grosso limite che scoraggia l’acquisto di queste auto.

  3. Le auto elettriche costano: certamente di più rispetto ai veicoli a combustione interna con caratteristiche e dimensioni simili. Anche se i prezzi stanno gradualmente diminuendo, l'accessibilità economica delle auto elettriche rappresenta ancora un problema per molte persone.

  4. L’origine dell'elettricità di ricarica: le emissioni zero delle auto elettriche dipendono non solo dal fatto che non producano CO2 mentre sono in movimento, ma anche quando sono ferme a ricaricarsi. Se l'elettricità dei punti di ricarica proviene principalmente da fonti fossili il vantaggio ambientale delle auto elettriche può considerarsi al 100%? 

  5. I materiali delle batterie e il loro riciclaggio: le batterie utilizzate nelle auto elettriche richiedono materiali rari e costosi, come il litio. L'estrazione e la produzione di questi materiali può avere impatti ambientali importanti. Inoltre, riciclare le batterie delle auto elettriche, a oggi, è ancora una “sfida tecnologica” che – se gestita male – sarebbe tutt’altro che sostenibile. 
     



“Quindi le auto elettriche sono il male?”

Rispondere “sì” a questa domanda sarebbe un grande errore. Pur con i loro evidenti limiti, le auto elettriche rappresentano un punto di svolta importantissimo in un mercato che – da quando l’auto esiste – è cresciuto a dismisura, rivoluzionando la mobilità ma anche producendo i problemi ambientali che conosciamo. Da diverso tempo siamo in una situazione di non ritorno per quanto riguarda inquinamento e sfruttamento delle risorse, e continuare a ostacolare ogni tentativo di cambiamento non è esattamente la cosa migliore che possiamo fare per salvare la situazione. Ogni considerazione critica, quindi, dovrebbe fare i conti con la realtà che stiamo vivendo. 
 


Tuttavia, l’attuale normativa che guarda al 2035 vede come unica alternativa le auto elettriche, a svantaggio di altri tipi di combustibile come gli e-fuel di cui parlavamo prima. In più, il progresso delle auto elettriche è stato repentino e alcuni Paesi, specialmente quelli a cui appartengono i maggiori produttori di auto in Europa, sostengono che sia molto complicato adeguare l’intera industria in così poco tempo (questo nonostante alcune case automobilistiche si stiano velocemente attrezzando). 

In realtà la diffusione delle colonnine sta aumentando rapidamente, pur con delle differenze (anche importanti) tra regione e regione. Anche se l’elettrico non può considerarsi l’unica alternativa possibile, sarà interessante vedere dove i moti sociali, politici ed economici ci porteranno da qui al 2035. Noi speriamo in un posto più vivibile.